Mima un bicchiere che si svuota in fondo alla gola. Un’esultanza singolare per bomber Caputo, se non fosse che lo stesso è anche mastro birraio. Insieme ad alcuni amici, ha dato vita alla Birra Pagnotta: artigianale, prodotta utilizzando il Pane di Altamura, eccellenza della sua terra.

Francesco Caputo, in arte Ciccio, è alla sua quarta pinta in stagione: l’ultima rete arriva contro la blasonata Juventus che è ben nota anche per il suo reparto difensivo (quasi impenetrabile).
I suoi 27 gol dello scorso anno hanno permesso all’Empoli di essere in Serie A e all’attaccante di laurearsi capocannoniere della cadetteria e di presentarsi nel calcio dei grandi con tanta voglia di riscatto … e di restarci.

Dopo essere stato il trascinatore dell’Empoli nella passata stagione,
vuole essere il traghettatore della salvezza

Nato ad Altamura il 6 agosto del 1987.
E’ cresciuto calcisticamente sui campi pugliesi facendo tutta la trafila dei campionati dilettantistici e si mette in mostra in Serie C2, a Noicattaro. Lo nota il Bari, che lo ingaggia per la stagione 2008-2009, quella con Conte come condottiero.
Al suo primo anno, segna 10 gol in 28 partite e conquista la promozione in A con i galletti. La massima serie, però, col Bari, la assaporerà solo per poi andare in prestito al Siena durante la sessione invernale.
Nel 2011 torna a Bari, viene nominato capitano e trascina i biancorossi alla salvezza.

A frenare la sua scalata, una squalifica per calcioscommesse (per omessa denuncia) di tre anni e sei mesi, ridotta ad un anno dal TNAS.

Caputo però, con tanta forza d’animo, non molla e, a 28 anni riparte dall’Entella.
Durante la prima stagione realizza 17 gol in 40 partite, portando la squadra ligure asfiorare i play-off. Nella seconda stagione segna 18 reti in altrettante presenze.
Ciccio dimostra di avere la stazza da trascinatore.

E’ poi la volta di Empoli dove l’attaccante pugliese riveste come meglio non poteva il ruolo di goleador ed è determinante per quello che rappresenterà “il gol più bello”, la promozione.
Ciccio, con l’Empoli torna in A e, questa volta, farà di tutto per non essere un semplice bomber di provincia e soprattutto farà in modo di non essere la comparsa di una stagione.

A 31 anni, a distanza di sette anni e mezzo dall’ultima presenza in Serie A (in un Bari-Bologna), guida l’Empoli con la fascia da capitano, perchè lui, ‘tra i grandi’ non solo ci sta bene ma può e vuole anche essere leader dei suoi.

Il bomber di Altamura, ha voglia di scolarsi tante pinte di birra e lasciare il segno anche in Serie A.

 

Caterina Autiero