Il Bologna di Donadoni arriva a Bergamo dopo tre vittorie consecutive e con molto ottimismo: a conferma di una Serie A sempre più combattuta

Quattordici punti alla vigilia della nona giornata di campionato e reduce da tre vittorie consecutive: questo il presente del Bologna, un inaspettato avvio brillante dopo due stagioni piuttosto sofferte e altalenanti. Soprattutto l’ultima, in cui i rossoblù non hanno mai convinto e un mercato che non ha dato particolari scosse.

Gli entusiasmi si accendono con facilità e qualcuno inizia già a parlare di Europa, ma malgrado sembri arrivato il momento di togliersi qualche soddisfazione Roberto Donadoni non ci sta: oculato e prudente prende le distanze da queste posizioni premature e ragiona partita dopo partita. Soprattutto se gli avversari sono, in ordine, Atalanta, Lazio e Roma.

Roberto Donadoni conosce molto bene Bergamo e la Dea: “E’ un avversario tosto e la sua classifica è bugiarda: li ho visti in Europa League, è una squadra molto fisica e complicata da affrontare”, dice. Si aspetta massima concentrazione dai suoi undici, la parola “Europa” per il  momento resta bandita; e non molla la presa: vuole più concretezza nei momenti decisivi: “Un attacco come il nostro può e deve essere più prolifico, va bene l’estetica ma poi occorre essere concreti”.

Qualche lode per Destro, Poli e Palacio non può mancare, ma sempre con equilibrio. L’Atalanta ha dimostrato giovedì di essere tutto fuorchè arrendevole. Ci sono sicuramente i presupposti per una bella gara combattuta all’ “Atleti Azzurri” di Bergamo: tra due piccole squadre che si divertono a sognare in grande, e due grandi allenatori che sembrano fatti apposta per rinvigorire le “piccole”.

Daniela Russo