Ha dovuto completamente cambiare vita Bidemi Aluko, ex portiere della Nazionale nigeriana.

E’ stata costretta a ritirarsi dal calcio all’età di 26 anni a causa di problemi di salute, e a vendere tutto ciò che aveva per permettersi le cure.

Nel 2017, la calciatrice, che ha giocato per i Super Falcons tra il 2010-2012, è stata costretta a dire addio al calcio a causa di un cancro al seno.

Dopo una mastectomia, nel gennaio del 2019 è arrivata una seconda diagnosi: la partita non era stata vinta e così le viene prescritto un anno di chemio prima di un eventuale intervento.

A causa dei costi (ogni chemio le costava oltre 1.300 dollari) ha dovuto vendere tutto e dopo questa sua ammissione la Federazione nigeriana le ha donato circa 13.000 dollari.

Dopo 10 sessioni, però, la 27enne è stata costretta a interrompere a causa della pandemia che sta mettendo in ginocchio gli ospedali del suo paese.

“L’ospedale di Ibadan, dove stavo facendo la chemio, ha detto ai pazienti con patologie pregresse di stare alla larga, perché devono occuparsi di persone i cui casi sono considerati critici, quindi non ci posso più andare”. 

Aluko quindi si è rivolta a una struttura privata ma il mese scorso ha esaurito i fondi che le erano rimasti e il marito, che l’ha sostenuta finanziariamente, ha perso il lavoro a causa del Coronavirus.

La Federazione nigeriana ha davvero fatto tanto per me, fornendomi il denaro iniziale per i trattamenti e anche se ho finito il mio denaro, non voglio essere un peso” ha affermato alla BBC Sport Africa.

La sua storia ha colpito particolarmente un politico locale che ha proposto al governo un disegno di legge che garantisse una copertura sanitaria completa a tutti i calciatori nigeriani.

I tempi della politica però sono lunghi e così Aluko si sta affidando al sostegno di giocatori ed ex giocatori nigeriani.