La Serie A perde pezzi: i difensori che in Italia sono diventanti grandi ora salutano e partono per nuove destinazioni: Koulibaly, De Ligt e (forse) non solo.

Il Napoli aveva Kalidou Koulibaly. La Juventus ha portano in Italia Matthijs De Ligt. L’Inter ha ancora in bilico Milan Skriniar. Top di reparto che, però, stanno pian piano dicendo addio. Per approdare in club di campionati che, bisogna ammetterlo, hanno sicuramente più appeal rispetto alla competizione che più ci è vicina.

Una situazione, questa, che conferma quanto la crisi economica ma anche e soprattutto calcistica abbia colpito il campionato italiano di massima serie. Rendere grandi dei giocatori e poi vederli andar via (pur sempre a ottime cifre, sicuramente), certifica una competitività che sta scemando da parte della Serie A, anno dopo anno.

La Premier League, la Bundesliga, LaLiga spagnola, il PSG in Ligue1 (che fa un po’ storia a sé) stanno tutti allargando il gap. Gap che a livello europeo, specialmente nelle competizioni di Champions League ed Europa League, è ormai diventato evidente.

Prima il Napoli con Koulibaly, poi la Juventus con De Ligt: leader che dicono addio, con la nostalgia lasciata nel cuore dei tifosi

Il primo difensore, il cui addio dato alla Serie A ha fatto rumore in questa finestra di mercato, è stato Kalidou Koulibaly. Arrivato a Napoli nell’ormai lontano 2014, dopo otto lunghi anni, è partito verso nuovi orizzonti.

Il richiamo della Premier è stato tanto forte da superare il golfo di Napoli e l’amore per un popolo di cui è diventato fin da subito uno dei più amati. La gratitudine è stata tanta da parte dei tifosi partenopei, grande quanto la ferita lasciata aperta da un saluto che è stato tante volte rimandato, ma mai accantonato definitivamente.

Il Chelsea ora lo accoglie e con lui accoglie un talento e una dedizione al lavoro che il campionato italiano non è riuscito a trattenere. Legittimo allora chiedersi, cosa manca ad un campionato che in fondo non tantissimi anni fa era considerato uno dei più prestigiosi d’Europa? Dove poter approdare nel bel mezzo della carriera e non da lasciare, come adesso avviene, proprio in questo stesso periodo.

Napoli, terra mia“, ha scritto Koulibaly nel suo addio. Perché resterà sempre la sua terra, anche se il destino l’ha ormai portato lontano.

Non solo Koulibaly, però, perché anche la Juventus davanti a una ricca offerta da parte del Bayern Monaco (circa 80 milioni euro complessivi) ha deciso di lasciar partire Matthijs De Ligt. Una scelta pensata e studiata, volta ad aiutare un’intera economia societaria. Ma una scelta che ha lasciato l’amaro in bocca a tanti tifosi bianconeri.

De Ligt ha condotto una prima stagione alla Vecchia Signora, dando il meglio di sé e contribuendo alla vittoria dello Scudetto (2019/20) pur avendo solamente diciannove anni. Da quel momento ha mostrato in tante occasioni la sua forza mentale, oltre che fisica, e ha attirato su di sé gli occhi di uno dei club più prestigiosi del calcio che conta.

Dopo aver scelto di non rinnovare con la Juventus, l’addio è stato il passo immediatamente successivo. Un’altra operazione che ha fatto tanto discutere e che resterà sotto la luce dei riflettori, probabilmente, per diverso tempo.

Inter-Skriniar, cosa ne sarà? #SkriniarNonSiTocca è il coro alzato dai tifosi, ma le leggi del mercato non fanno (quasi mai) sconti 

Adesso una domanda sorge spontanea: che ne sarà di Milan Skriniar? Il Paris Saint-Germain è in agguato per lui da diverso tempo, eppure l’Inter non è disposta a fare sconti. O meglio, Skriniar non sarà ceduto se non per un’offerta molto alta, che rispetti la richiesta per lui è di 70 milioni di euro. Senza alcuna contropartita. Specialmente dopo che i nerazzurri non hanno più potuto affondare il colpo Bremer.

La società pensa all’economia, i tifosi pensano al cuore. Ed è per questo che su ‘Twitter’ un hasthag è andato immediatamente in tendenza: #SkriniarNonSiTocca. Cosa ne sarà di lui e della sua storia con la Serie A, ancora non è chiaro. Ma lo sloveno ha dimostrato di poter essere un leader e di poter affrontare qualsiasi giocatore, avendo la massima fiducia nelle proprie capacità.

Vincerà il potere economico del PSG o la forza di un club, quello nerazzurro, di far leva sul proprio progetto? Solo le prossime ore potranno dare risposte certe. Ma una cosa è ormai chiara ed evidente: la Serie A ha bisogno di rilanciarsi e un progetto che possa portare a un cambiamento di rotta deve arrivare in fretta.

Alessia Gentile