La rivoluzione dalla panca al campo.

Potremmo riassumere così la stagione sulla panchina del Bologna di Thiago Motta, praticamente assurto ad allenatore simbolo di quest’annata calcistica italiana.

Classe 1982, di ruolo centrocampista, Thiago Motta Santon Olivares, per tutti semplicemente Thiago Motta, brasiliano naturalizzato italiano, sta vivendo un periodo aureo che ha tutta l’idea di essere il trampolino di lancio verso un futuro in cui pensare davvero in grande, non deve risultare particolarmente complicato.

Cresciuto nel Barcellona, dopo un anno a Madrid sponda Atlético, approda in Italia a Genova e forse i colori rossoblu erano sin da allora nel suo destino, vista la permanenza in maglia genoana.

Passa poi alla combinazione di colori nerazzurra in quel di Milano e all’Inter resta per tre stagioni, tra cui quella dello storico Triplete.

Tra un infortunio e la conquista di un titolo e un trofeo, Thiago Motta vanta anche numerose convocazioni nella Nazionale italiana (prima ancora, anche in quella carioca) oltre a sei stagioni nel PSG con la conquista di ulteriori trofei e titoli.

Una carriera senza dubbio intrisa di successi e soddisfazioni che deve aver indotto il nostro roccioso a voler continuare a camminare sui campi, anche senza scarpini ma con la cravatta ufficiale del club o la tuta con i simboli ufficiali.

A tutta panca allora, Thiago.

In principio sono state proprio le giovanili del PSG, poi il ritrovato Genoa, una salvezza conquistata alla guida dello Spezia ed ora il Bologna dei sogni.

Attualmente quarta in classifica con 54 punti, quindi in piena zona Champions, la squadra emiliana rappresenta la vera e propria sorpresa di questa stagione.

Giocatori giovani, motivati e tecnicamente validi, come i sorprendenti Ferguson e Zirkzee, il centrale di difesa Lucumí o il sempreverde Riccardo Orsolini.

Sotto la guida di mister Motta, che predilige un calcio offensivo con l’impostazione del gioco che parte dalla difesa, questa squadra ha sorpreso, divertito, messo in difficoltà gli avversari anche più ostici, sbloccato partite complesse e resta una delle candidate più accreditate per un prestigioso posto nella Champions League versione 2024/2025.

Calcio moderno, veloce, che, con l’utilizzo all’occorrenza dei moduli 4-3-3 e 4-2-3-1, risulta di facile utilizzo e modifiche a seconda delle situazioni e delle necessità.

Thiago che sorprende col suo Bologna, che fa sognare i tifosi, che propone un calcio al passo con i tempi.

Thiago corteggiato da molti presidenti, Thiago che rappresenta e fa da capostipite alla nuova generazione degli allenatori, quella in cui i concetti di concretezza ma anche di bellezza e verve possono esser fusi in campo per dare spettacolo e macinare punti in classifica.

E sogno Champions sia allora per la squadra “dotta” e il suo allenatore.

Lucio Dalla, grande tifoso rossoblu, in una sua celebre canzone sentenziava: “Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino”.

All’allenatore della squadra cittadina non si può perciò che augurare di non perdere nel centro di Bologna, e da alcuna altra parte, i propri sogni di gloria.

 

Simona Cannaò