Critiche, striscioni, cori contro.

E poi ancora critiche.

Questo è stato l’inizio di stagione di Milinkovic Savic, dopo un’ estate da protagonista del mercato, con cifre da capogiro.

Alla ricerca del Sergente perduto.

Oggi è sceso in campo ancora una volta con il magone: ma oggi Sergej non è più il capro espiatorio. E’ solo un ragazzo di ventitrè anni che, dopo il gol – finalmente –  si copre il viso e  si lascia andare alle lacrime.

 

E il popolo biancoceleste, oggi, si stringe di nuovo a abbracciarlo.