Non potrà essere una gara come le altre, quella di domenica per Maurizio Sarri sarà una giornata speciale: l’attuale tecnico del Napoli tornerà, da avversario, nella sua Empoli.

Lui, nato Napoli ma toscano d’adozione, tornerà al Catellani, dove in fondo gli vogliono ancora tutti un gran bene per quello che ha fatto. 126 le gare sulla panchina dei toscani, arrivò in biancoblù nel 2012, la stagione seguente ottenne una bellissima promozione nella massima serie fino a ottenere una spettacolare salvezza, raggiunta lo scorso anno, con il suo Empoli che ha espresso un calcio tra i migliori di tutto il campionato. Con un gioco spumeggiante e tatticamente quasi perfetto, l’Empoli di Sarri ha fatto male a diverse grandi, tra le quali proprio il Napoli.

Oltre ai tanti ricordi, di EmpoliSarri ha portato con sé  anche due calciatori fondamentali per il suo progetto: Hysaj e Valdifiori. Avrebbe voluto anche Saponara, il suo pupillo, giocatore intorno al quale ha saputo costruire la squadra che ha centrato la salvezza, invece se lo troverà di fronte.

Strano ma vero, il futuro del Napoli e del suo allenatore (ri)parte proprio da EmpoliSarri è al primo vero esame della sua gestione tecnica e tattica perché si troverà a dover fare le scelte giuste anche in vista degli impegni ravvicinati (da qui ai primi di ottobre gli azzurri saranno impegnati in 7 gare di fondamentale importanza per il campionato e per l’Europa). Una novità per lui che dovrà dimostrare di essere in grado di plasmare la squadra nonostante i ritmi “internazionali” di squadra e società. Per Sarri è già tempo di esami e al Castellani è obbligato a trovare la prima vittoria della sua nuova esperienza partenopea.

Caterina Autiero