Prima di far parlare il campo diamo voce a due ex campioni che hanno vissuto il derby capitolino sul campo. Con noi, Giuseppe Giannini e Angelo Gregucci.

Derby alle 12:30. Cosa pensa di questo orario? Ne risente la partecipazione dei tifosi, l’atmosfera, la concentrazione dei giocatori?

Giannini: Ormai i diritti televisivi condizionano il campionato di calcio e impongono di far giocare i derby e le partite più importanti alle 12:30, orario infelice per disputare una partita di calcio perché i giocatori sono costretti a pranzare molto presto e perché i tifosi, a quell’ora, preferiscono guardare la partita in casa e non allo stadio. Per questo lo spettacolo ne risente in maniera negativa.

Gregucci: Le esigenze dei giocatori e dei tifosi vengono messi in secondo piano perché una buona fetta del mercato calcistico è gestito dai paesi orientali che investono capitali ingenti nel calcio occidentale. Per questo sono loro con i loro interessi economici a dettare l’orario delle partite più importanti. Non mi sorprenderebbe se ci fossero partite giocate di notte o la mattina presto come succede ad alcuni gran premi di Formula 1. I numeri danno ragione a questa teoria perché il derby Inter-Milan di due settimane fa è stato seguito in tv da 850 milioni di persone in tutto il mondo. Il calcio ormai va in questa direzione e giocatori e tifosi devono abituarsi e adeguarsi a queste nuove esigenze.

La scorsa giornata di serie A ci sono state molte partite terminate con più di 5 gol. Questo è sinonimo di un livello mediocre del calcio italiano? Il derby perfetto termina 0-0 o con tanti gol?

Giannini: Per chi segue il calcio è sempre bello vedere delle partite con tanti gol. Ma in effetti, guardando le cifre delle reti fatte dai capocannonieri, vuol dire che le difese di alcune squadre non sono perfette. Per quanto riguarda il derby, mi auguro che ci siano tanti gol per accontentare i tifosi di entrambe le parti.

Gregucci: Al di là dei gol segnati, quello che conta è lo spettacolo. Tuttavia il calcio italiano ha perso credibilità a livello internazionale e lo dimostra il fatto che in questo momento c’è una sola squadra italiana a contendersi una coppa europea. Negli anni ’80 il calcio italiano era molto seguito anche all’estero, invece oggi gli appassionati di calcio preferiscono guardare il campionato spagnolo o quello tedesco. Per quanto riguarda il derby il discorso è diverso: i tifosi hanno bisogno di vedere tanti gol.

Spalletti ed Inzaghi: chi dei due è più psicologo e chi più allenatore?

Giannini: Sia Spalletti che Inzaghi, come tutti gli allenatori di calcio, hanno acquisito con impegno ed esperienza una solida base di psicologia che li porta ad instaurare con i propri giocatori un rapporto di fiducia e confidenza.

Gregucci: Spalletti è un allenatore già conosciuto e apprezzato nel panorama internazionale e sa come muoversi e comportarsi con i giocatori: Inzaghi, al suo primo anno in serie A, sta facendo grandi cose e sta dimostrando di essere preparato sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista umano. Un’altra grande sorpresa di questa stagione è Gasperini.

Se dovessimo creare una sola squadra quale difesa, quale centrocampo e quale attacco sceglieremmo?

Giannini: Io sceglierei la rosa della Roma con degli innesti della Lazio a centrocampo (Biglia) e in attacco (Keita).

Gregucci: Io terrei la squadra biancoceleste nonostante la grande esperienza di alcuni giocatori della Roma.

Questo è il quarto derby della stagione: dei 3 giocati fino ad ora quale è stato il più bello?

Giannini: I 3 derby giocati in questa stagione non sono stati esaltanti per quanto riguarda gioco e spettacolo. In generale i derby sono difficili da giocare perché c’è sempre grande agonismo e si rischia di giocare partite strane e a volte brutte.

Gregucci: La partita di andata della Coppa Italia è stata la partita perfetta perché la Lazio in vista del doppio confronto era necessario vincerla e soprattutto non prendere gol.

Roma, 2^ posto 75 punti. Lazio, 4^ posto 64 punti. Questa classifica è veritiera oppure le due squadre meriterebbero di più o di meno?

Giannini: La classifica è esatta, ma forse la Roma meriterebbe qualche punto in più. La Lazio è la sorpresa di questa stagione e merita il suo quarto posto in classifica.

Gregucci: Restano 5 giornate alla fine del campionato e la classifica rispecchia a pieno quello fatto fino ad ora da entrambe le squadre.

Due aggettivi per descrivere le due squadre.

Giannini:

Roma: Macchinosa e a volte spettacolare.

Lazio: Sorniona e compatta.

Gregucci:

Roma: Spettacolare, ma manca l’acuto per vincere qualcosa.

Lazio: Splendida, ma manca di continuità per giocare ad alti livelli.

E per finire, un pronostico.

Giannini: Vittoria della Roma.

Gregucci: Vittoria della Lazio

Gisella Santoro