Tammy Abraham, grazie alla doppietta siglata ieri in Ucraina, ha raggiunto quota 100 gol in carriera  

Il centravanti inglese è riuscito già a siglare il suo primo record a soli 24 anni.

Un ottimo traguardo per lui che gli permette di spianargli la strada per diventare sempre più devastante.

Arrivato nella Capitale come il nuovo bomber pronto a non far rimpiangere Dzeko, sta pian piano trovando la sua dimensione.

Abraham potrebbe diventare sempre più protagonista ma non gli si può rimproverare nulla. E’ sempre nel vivo dell’azione offensiva e se non avesse avuto quel pizzico di sfortuna che accompagna la Roma da anni, adesso avrebbe sullo score almeno altri sette gol in più.

Sette, come i legni presi fino ad ora e che non gli hanno permesso di scalare le posizioni come prossimo capocannoniere della Serie A.
Riconoscimento che invece è alla portata in Conference League dove, con la doppietta di ieri contro il CSKA Sofia, è al primo posto a quota sei reti.

Fare il paragone con l’ex numero 9 della Roma è quasi inevitabile. Ma se per molti pseudo tifosi, Abraham è stato un acquisto sbagliato, i numeri dall’altra parte dicono il contrario.
I Friedkin, con lui hanno davvero dovuto mettere mani al portafogli chiudendo la trattativa come calciatore più pagato nella storia della Roma, ma per il momento le prestazioni lo ripagano.

Alla sua prima stagione in Italia, Abraham ha raggiunto la soglia dei 10 gol, tra campionato e Coppa. Un mal di gol in campionato che ha investito tutti i calciatori della Roma con deludenti prestazioni.
Nonostante questo però, l’attaccante giallorosso, ha già eguagliato le reti del suo predecessore quando arrivò alla Roma nella stagione 2015/2016.

Il bosniaco infatti, per arrivare allo stesso numero di reti ha dovuto aspettare aprile, mentre Abraham o ha già raggiunto a dicembre. Da sottolineare però che la Conference League non è di certo la Champions League e il blasone delle squadre avversarie è modesto.

Dzeko ne aveva già tanta di esperienza quando arrivò a Roma dopo aver giocato in Repubblica Ceca, Germania e Inghilterra mentre Abraham ha 24 anni e ha giocato solo in Inghilterra.

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Ciò che più risalta all’occhio è il cambiamento di rendimento con un altro attaccante al suo fianco. Per necessità e per una serie di deludenti prestazioni della squadra, Mourinho è passato da un 4-2-3-1 a un 3-5-2.

La differenza, soprattutto in Abraham si è vista, con una maggiore possibilità di ritrovarsi più in attacco praticamente isolato.

Adesso con accanto uno tra Zaniolo, Shomurodov e Borja Mayoral, il rendimento è migliorato. Si sente molto più a suo agio, pronto a dare una grossa mano alla sua squadra.

I Friedkin non hanno speso 40 milioni per un calciatore di passaggio. L’idea è che possa prendere tutta l’eredità lasciata. La strada è lunga e in salita, soprattutto se tra i suoi predecessori c’è un certo Francesco Totti.

Il ragazzo ha tanta voglia di fare bene e soprattutto tanta fame di gol; saprà diventare insaziabile!

Raffaella De Macina
Fonte copertina: Profilo ufficiale Twitter Tammy Abraham