Miralem Pjanic, il centrocampista dal doppio volto.

E se la disfatta a Lione dipendesse da lui?

La Juventus è in crisi, il tecnico Maurizio Sarri non sa più che cosa fare per farsi ascoltare; il reparto di centrocampo della Juventus  si è presentato impreciso e disunito e l’imputato principale è proprio lui: Miralem Pjanic.

Abbiamo consapevolezza che non si tratta di un grande campione ma di un buon giocatore con alti e bassi. L’ultima stagione disputata insieme a Massimiliano Allegri non è stata un gran che, giocata parecchio sotto tono, eppure appare   uno di quelli recuperato da Sarri al suo arrivo: il mister in poco tempo lo trasforma in velocità e creatività.

La trasformazione è durata poco – forse a causa di un fisico troppo sottile e poco resistente – eppure lui resta il perno di centrocampo del gioco sarriano, quindi non può permettersi di scendere in campo molle, demotivato o peggio sottovalutando l’avversario, condizionando in questo modo anche i suoi compagni.

Del resto basterebbe ascoltare lo scambio di battute tra CR7 e Paulo Dybala – carpito dalle telecamere – per comprendere meglio il disagio creato a tutta la squadra:

A questo punto Sarri deve fare una valutazione e scegliere suo malgrado di lasciare in panchina chi non in sintonia.

Una squadra come la Juventus non si può permettere di buttare punti per nessun motivo, e chi non capisce stia fuori.

In un momento così delicato della stagione ciò che era un punto fermo quasi imprescindibile è diventato un’incognita, minando tutto il reparto.

Pjanic
Official Twitter Panic

La Società ripone fiducia nel suo tecnico il quale non si capacita di trovarsi una squadra che risponde in allenamento ma non rende sul campo, forse La rosa della Juventus non sarà l’eccellenza ma nemmeno così mediocre da rischiare l’uscita dalla Champions.

Se Miralem Pjanic, l’uomo da 150 palloni, non cambia registro, il suo destino – oltre alla inevitabile cessione in estate – dovrebbe essere quello della  panchina.

Cinzia Fresia