La prima squadra a ritornare sul campo dopo la pausa estiva è stato il Milan Campione d’Italia. I tifosi rossoneri hanno trovato ad attenerli al centro sportivo di Milanello Stefano Pioli una buona parte della squadra, in attesa dei restanti ancora in vacanza. 

Tutti gli occhi però sono stati puntati sul giovane Yacine Adli. Di proprietà del club milanese già dalla scorsa estate, è arrivato solo ora dopo il prestito al Bordeaux. 

Classe 2000, che il prossimo 29 luglio compirà 22 anni, sembra essere l’ennesimo colpaccio, made in Maldini. 

“Per me è stato qualcosa di inaspettato. Ma quando Maldini ti chiama per spiegarti che un grande club come il Milan ti vuole, non c’è bisogno di pensarci e non potevo non accettare. È motivo di grande orgoglio, anche per le mie origini. Non lo avrei mai immaginato“. 

Queste le parole del giocatore centrocampista francese di origini algerine, quando gli hanno chiesto lo scorso anno, dell’acquisto da parte del Milan per 8 milioni. 

Una bella emozione indubbiamente, che però i tifosi rossoneri sperano che possa ripagare anche con qualche magia in campo. 

Sotto il profilo tattico, Adli potrà essere un importante jolly nello scacchiere di Stefano Pioli: da centrocampista centrale a trequartista. Una posizione in cui potrà diventare un perno portante in un’area del campo per il Milan, non sempre all’altezza.

Nonostante ciò, il giovane centrocampista grazie alla sua duttilità, a una visione del gioco pulita e tocchi di classe, potrà trovare spazio.

Perché no, potrà diventare il compagno ideale per Tonali. 

Un uomo in più, che non si farà certo trovare impreparato al momento di dare una mano alla squadra. 

Stefano Pioli, dopo il primissimo allenamento rossonero, lo ha definito:

“Un calciatore interessante e intelligente con delle belle caratteristiche […] Sa smarcarsi e verticalizzare” 

Un talento, ancora tutto da decifrare, che il Milan è stato il primo a cogliere.

Cresciuto a Villejuif, un quartiere di Parigi, è qui che muove i primi passi.

Muove i primi passi nelle giovanili del Paris Saint Germain ed esordisce in prima squadra nel maggio del 2018 in un match di Ligue 1.

Lì si fa notare, oltre che per le qualità anche per la somiglianza fisica e tattica con il connazionale Adrien Rabiot. Parola di François Rodrigues, ex allenatore che però ammette: “Non è mai stato il clone di Adrien”. 

Nel gennaio del 2019, arriva in Gironda nel Bordeaux, esordendo il 17 febbraio nel match casalingo contro il Toulouse. Chiude la prima stagione con 3 goal e tre assist.

L’anno seguente, oltre a farsi notare da molti club europei, tra cui il Milan, mette a segno 2 goal e 5 assist in 36 partite.  

Da qui, arriva la firma con il Milan, che però, è prudente. Lo lascia al Bordeaux per permettergli di maturare.

Una decisione che, secondo in molti, è stata eccellente. 

Nonostante la stagione deludente per la società, con la retrocessione in Ligue 2 e i problemi finanziari, Adli ha sempre dimostrato qualità e soprattutto, attaccamento alla maglia.

Solo un goal e 7 assist, però sono scritti sul tabellone della stagione appena conclusa. 

Un salto di qualità immenso però: dalla retrocessione alla squadra campione d’Italia. 

Sarà capace di ripagare le attese? 

Questo è ancora tutto un tabù. Una cosa è certa. Il calcio che conta è nel suo DNA. O meglio, nel suo nome completo. 

Yacile Zinedine Adli. Già proprio il nome del grande campione francese Zinedine Zidane. Un’ammirazione per il fuoriclasse ex Juventus e Real Madrid nata in famiglia, anche grazie alle origini simili. 

Di Zidane dice: “Mi ispiro da sempre a Zidane, un grande campione per la Francia e per il mondo del calcio”.  

Anche Zidane come lui, giocò nel Bordeaux prima di sbarcare in Serie A, e diventare uno dei volti più noti del calcio degli ultimi anni. 

Oltre al calcio però, il giovane francese ha anche tante altre passioni. Judo e scacchi, in primis e poi il pianoforte, passione per cui ha avuto il soprannome di “pianista”. 

Una dote, che ha dimostrato subito ai compagni, suonando le note di “Bella ciao”.

Insomma, un giovane moderno e semplice. Lo dimostra anche l’associazione che ha creato nel quartiere dov’è cresciuto: l’Association Yacine Adli, per offrire educazione, cultura e opportunità.

https://mobile.twitter.com/assoyacineadli

Oltre allo sport e alla beneficenza, non ha mai trascurato lo studio, avendo la media del 16 (che equivale al nostro 8 in Italia) e la passione per la lettura, trasmessa dal padre. 

Le aspettative per un giovane promettente ci sono tutte, però resterà al campo dare l’ultimo verdetto. 

Nel frattempo però avrà l’aiuto dei connazionali Giroud, Maignan, Theo e Kalulu.

Un Milan made in France pronto a scendere in campo.  

Come il Milan stesso lo ha definito: “French Connection”. E quindi Yacine Adli, chi ben inizia è a metà dell’opera. 

  

Rosaria Picale