Mauro Camoranesi è nato in Argentina ma le origini del suo bisnonno gli consentono di prendere il passaporto italiano: diventerà uno degli eroi del Mondiale 2006.

Camoranesi inizia la sua carriera in Sud America, vagando tra i club del campionato messicano, uruguaiano e argentino. Riuscirà in seguito ad ottenere il passaporto italiano perché il suo bisnonno Luigi è nato a Potenza Picena.
Gli esordi della carriera di Camoranesi non sono rosei, il ragazzo ha un’indole fallosa che provoca seri infortuni ai suoi avversari e gli procura anche dieci giornate di squalifica per un pestone ad un arbitro.

Il club italiano che scommette su di lui è il Verona nell’estate del 2000 e il gioco sembra valere la candela. Il rendimento di Camoranesi è buono, gli piace sfondare sulla sua fascia destra sia per servire i compagni che per trovare a sua volta il gol. Durante la sua prima stagione Camoranesi contribuisce alla salvezza del Verona, che lo riscatta completamente dal club messicano Cruz Azul.
La retrocessione in Serie B è però inevitabile nell’annata successiva ma la Juventus, in emergenza a causa dell’infortunio di Zambrotta, decide di acquistare metà del suo cartellino.

Camoranesi è un giocatore tenace, a volte anche troppo: sono celebri dei cartellini rossi ricevuti dopo pochi minuti dalla sua entrata in campo.
Nonostante il temperamento non sempre tranquillo, Camoranesi diventa subito protagonista nella Juventus di Marcello Lippi con cui conquista anche il suo primo scudetto.
I successivi due non saranno poi assegnati alla Vecchia Signora a seguito dello scandalo di Calciopoli che relega i bianconeri in Serie B.
Nonostante le intenzioni iniziali di lasciare la squadra, Camoranesi continua a vestire la maglia della Juventus e aiuta i compagni a conquistare la promozione.

Le stagioni successive in bianconero, fino all’estate 2010, sono condizionate dagli infortuni ma Camoranesi resta uno degli uomini di punta della Juventus.
Conclude la sua parentesi a Torino dopo aver collezionato più di 200 presenze e aver segnato più di 30 goal. Camoranesi trascorre le ultime stagioni della sua carriera allo Stoccarda e in club argentini.
Dunque, alla fine El Linye fa ritorno in Argentina, un’Argentina che però in nazionale non l’ha mai considerato. Da qui la decisione di prendere il passaporto italiano.

La prima convocazione di Camoranesi con la maglia azzurra risale al 2003, in panchina siede Giovanni Trapattoni. Purtroppo la successiva partecipazione ad Euro2004 è tutt’altra che fortunata per gli Azzurri che escono ai gironi.
Camoranesi diventa poi titolare inamovibile nell’Italia di Marcello Lippi che da completa outsider alzerà al cielo la Coppa del Mondo a Berlino nel 2006. Rimarrà celebre il “taglio della coda” alla fine della partita, da sempre tratto distintivo di Mauro Camoranesi.

Camoranesi Italia
Foto: Nazionale Italiana on Twitter (https://pbs.twimg.com/media/DLR7QbPWAAAmqI0?format=jpg&name=4096×4096)

Sia Lippi che Donadoni rinnovano la loro fiducia a Camoranesi che disputerà sia gli Europei successivi che la Confederations Cup, da grande uomo spogliatoio.
A 33 anni è ancora in campo con la casacca dell’Italia durante il Mondiale 2010 in Sudafrica, dopo questa competizione Camoranesi darà il suo addio alla nazionale.

Federica Vitali