Matthijs de Ligt in futuro diventerà il più forte al mondo, se volete vi lascio una dichiarazione firmata. Però bisogna mettersi nei suoi panni: un ragazzo di vent’anni che arriva e deve imparare una nuova lingua, un nuovo modo di allenarsi, di giocare e viene chiamato in causa per 23 volte. È normale che abbia avuto un po’ di appannamento, complice qualche acciacco fisico. Una situazione ovvia.

Queste le parole di mister Maurizio Sarri a proposito della mancata titolarità di Matthijs de Ligt nelle ultime gare della Juventus.

Sarri
(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Un discorso che – letto o ascoltato che sia – non fa veramente una piega. 

E invece no, perché a quanto pare quella piega ci deve essere per forza. 

Perché Matthijs è costato “75 milioni di solo cartellino” e, dal momento che anche Schone del Genoa, altro ex Ajax, sta incontrando palesi difficoltà, appare legittimo (!) avere perplessità. Anzi, “sotto traccia striscia il solito sospetto, che molti giocatori dell’Ajax siano fortissimi soltanto nel contesto super organizzato della casa madre”. Così testualmente leggo sulla Gazzetta dello Sport.

Per non parlare di altre testate che addirittura parlano di flop conclamato, di Juve ansiosa e allarmata e di sicura partenza a fine stagione dell’olandese, in direzione Barcellona ovviamente.

A queste elucubrazioni dei media si aggiungono le dichiarazioni di Fabio Capello:

L’olandese non sta bene? Dicono che non stia bene. Bonucci ha bisogno di un giocatore come Demiral, più che di uno come de Ligt.

A sottintendere – ma nemmeno tanto – che in realtà l’acquisto di Matthijs de Ligt sia stata quasi un’ imprudenza con la quale improvvisamente ritrovarsi a fare i conti.

Nemmeno si prende in considerazione l’idea che la vecchia guardia bianconera (di cui Bonucci fa parte insieme a Chiellini e Buffon) debba necessariamente avviarsi al tramonto. 

Ma tant’è: visto che le asserzioni di Capello negli ultimi periodi producono una reazione uguale e contraria,  magari ci ritroveremo ben presto Matthijs al top della forma.

Quel cartellino, pagato profumatamente ma anche consapevolmente, pesa a tutti i costi sulla testa del ventenne olandese più della Spada di Damocle. 

Torino FC v Juventus –
TURIN, ITALY – NOVEMBER 02: Juventus player Matthijs de Ligt celebrates 0-1 goal during the Serie A match between Torino FC and Juventus at Stadio Olimpico di Torino on November 02, 2019 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Mi continuo a chiedere perché mai qui nel nostro calcio debba essere sempre tutto così polemico, acclamante, ridondante. Mi viene da concordare con Le Roi Michel Platini, quando dice che noi italiani quando parliamo di calcio dobbiamo sempre esagerare. 

E mi trovo d’accordo quasi quasi anche con Conte quando dice che la stampa ci mette il carico da cento. Anzi, da mille.

E meno male che l’Ajax si era raccomandato di trattarlo bene e di prendersi cura di lui…

Fortunatamente il biondo di Leiderdrop ha due spalle larghe così. Per sopportare questo “caso” e tutti gli altri che verranno nel tempo. Perché si sa, noi italiani siamo così: il melodramma è la nostra passione.

Anche in campo.

Daniela Russo