Non aveva paura di esporsi, la signora Maria, anche criticando il settore dirigenziale della squadra e la proprietà americana quando lo riteneva necessario, nelle varie trasmissioni radiofoniche alle quali interveniva.

Combattiva, energica, a volte scomoda, soprattutto innamorata, la signora Maria: del marito Franco e dei colori giallorossi.

E’ morta all’età di 75 anni, dopo alcuni mesi di malattia, Maria Nanni, vedova dello storico presidente della Roma e del terzo scudetto Franco Sensi con il quale ha avuto le tre figlie Rosella, Silvia e Cristina.

Una grande tifosa e sostenitrice della squadra, sempre in tribuna Monte Mario ad incitare e sostenere i calciatori durante le partite, almeno sino a quando il decorso della malattia non le ha impedito di presenziare; per oltre trent’anni è stata una presenza assidua che tutti ricordano intenta a seguire le mosse in campo scrupolosamente e senza distrazione, con le cuffiette nelle orecchie per non perdere nessun dettaglio.

La “sora Maria”, come veniva chiamata, non ha mai avuto ruoli istituzionali ma in realtà è sempre stata la consigliera più accreditata del marito e della figlia Rosella (anche lei presidente della Roma).

Maria è stata spesso schierata dalla parte dei tifosi ed è stata considerata un loro vero e proprio simbolo; come non ricordare il sit – in di protesta del marzo scorso, a fianco della Curva Nord davanti alla sede Figc, per presunti torti arbitrali. 

Il grande sogno di Maria è sempre stato quello che la Roma restasse la squadra dei Sensi; un sogno che non si è concretizzato a causa della necessità di cederla per coprire debiti legati all’azienda di famiglia, la Compagnia Italpetroli. 

Appassionata di cucina, Maria è stata l’autrice di “Ricette dal cuore giallorosso“, opera che è sia autobiografica che culinaria, che intreccia la storia della sua famiglia alle ricette della tradizione romanesca.

Non ha mai ricoperto un ruolo dirigenziale (ha fatto parte del Consiglio d’Amministrazione fino a giugno 2011), ma la sua vicinanza non è mai venuta meno tanto che ha continuato a frequentare lo stadio Olimpico anche quando è subentrata la proprietà americana.

Perchè lei è stata una vera e propria tifosa; per lei la Roma era una questione di cuore!

 

Silvia Sanmory