“Ti amo e ti amerò per sempre.”

No, non è una di quelle frasi o citazioni da stampare per l’imminente festa di San Valentino, che magari si trovano sui bigliettini dei famosi cioccolatini Perugina. Questa è una di quelle frasi che non si dicono alla leggera, ma che sono ricche di amore.

Lo sa bene Lorenzo Insigne, capitano del Napoli…

Con il suo rigore segnato nel poker azzurro ai danni della Salernitana, ha raggiunto il 3° posto nella classifica dei marcatori all time della squadra azzurra.

Alle spalle di Dries Mertens e di Marek Hamsik, Insigne ha raggiunto con i suoi 115 goal quel Maradona, anzi Diego, che per Napoli e per il Napoli ha rappresentato tutto, per dirla semplicemente.

La ripresa del labiale in seguito all’esultanza non è chiara, ma non può che essere un messaggio d’amore eterno, indicando lo stemma sul cuore e guardando chiaramente la telecamera.

Non sarà facile per Lorenzo dire addio alla sua città, ma questa è un’altra storia. Per ora concentriamoci su quella che per Insigne, resterà la storia più bella.

D’amore e d’addio: lettera a Lorenzo Insigne

Dieci anni sono passati da quel 16 settembre 2012, quando per la prima volta, durante un Napoli-Parma, l’allora San Paolo, ha scandito a gran voce il suo nome.

Era poco più che vent’enne Insigne, che allora era solo uno dei tanti giocatori della primavera azzurra, ritornato da 2 anni di prestito.

Eppure l’essere napoletano e giocare per il Napoli sembra essere un binomio inarrestabile che già si era visto nei precedenti Ferrara o i fratelli Cannavaro.

Ripercorrere tutta la sua storia in azzurro è un azzardo: 115 gol in 418 presenze.

Anche se tatticamente si presenta come un’ala sinistra, è un giocatore versatile, forte nei dribbling, capace di infiltrarsi nelle difese nemiche, attraverso un rapido fraseggio e un’ottima capacità di ripartenza e di concedere assist al bacio per i suoi compagni.

La sua arma in più?

Il tiro a giro, ops, o’ tir a ggir’.

Il Vocabolario Treccani lo definisce così: “tiro fatto colpendo il pallone in modo da imprimergli un forte effetto da rientro”.

Insigne e l’arte del “tiraggiro”: il suo maestro è stato l’inimitabile Del Piero

L’esperienza in Nazionale, con cui si è laureato Campione d’Europa nel 2021 gli ha reso una notorietà immensa, dove tutti hanno conosciuto questa tecnica tutta Made in Napoli.

L’Europa però già lo conosceva

il suo primo goal europeo l’ha siglato il 18 settembre 2013 alla sua prima apparizione europea: gol su punizione contro il Borussia Dortmund in un San Paolo strapieno.

Tuttavia alla domanda “qual è il gol migliore segnato da Insigne in Europa?”, i tifosi napoletani risponderanno all’unanimità: quello contro il Real.

Già perché se c’è un gol che Napoli e Insigne non potranno mai dimenticare è quello contro il Real Madrid in quell’indimenticabile grande notte di calcio di lusso al Bernabéu del 15 febbraio 2017.

Il ritorno nella massima competizione europea dopo 30 anni dall’ultima apparizione, fu battezzata proprio da Lorenzo Insigne all’8 minuto, un gol che fece esplodere in un lampo i tifosi azzurri e di conseguenza, ammutolire i tifosi blancos.

I suoi gol spesso sembrano essere una garanzia, soprattutto nelle partite decisive.

Il suo piede preferito?
Naturalmente il destro. Basti pensare che su 115 gol, ben 100 sono stati segnati con il destro.

Alla lista si aggiungono i 13 segnati col sinistro e 2 gol di testa.

Straordinariamente si potrebbe aggiungere, tenendo in conto la sua altezza non propriamente da gigante di 163 cm.

Andando ancor di più di precisione dei 115 gol, ben 35 sono rigori.

Il re dei rigori, lo possiamo scherzosamente nominare, con una precisione del 76,5 % tenendo conto degli 8 rigori sbagliati.

Il gol più emotivo?

Il 100° gol: anche questa volta un rigore ai danni della Juventus, il 13 febbraio 2021, meno di un anno fa. Lo potremmo definire anche il “gol più romantico” con annessa dedica alla moglie Jenny: “Buon San Valentino amore mio”.

Quest’anno Insigne dovrà inventarsi qualche altra dedica speciale, perché dopo il “ti amo e ti amerò sempre” per il suo Napoli, sarà difficile eguagliare una dedica simile.

 

Rosaria Picale