Juventus-Inter non è mai una semplice partita, specialmente quando in palio c’è un trofeo che potrebbe dare maggior senso a un’intera stagione.

La Coppa Italia chiama così in causa le eterne rivali.

Questa sera, allo Stadio Olimpico di Roma, si aprirà il sipario sull’ennesimo (per questa stagione soprattutto) Derby D’Italia. La Juventus e l’Inter, eterne rivali, si contenderanno tra loro un trofeo che, quest’anno specialmente, non è solo una semplice coppa. Ma ne va di una stagione.

The final show. Il grande giorno è arrivato e con esso anche la notte che, come spesso è accaduto negli anni passati, può regalare sorprese inaspettate o semplicemente un match che saprà del sapore di battaglia.

Cinque motivi, tra i molti altri, sono stati allora tracciati come quelli per cui puntare alla vittoria questa sera è una ragione più grande di ogni altra.

1. La stagione ancora in corso.

La Juventus quest’anno, ancora più dello scorso, non ha giocato da Vecchia Signora. Perdendo partite, anche con squadre minori, ha compromesso un’intera stagione. Perché se sei la Juventus il quarto posto in classifica e il solo accesso alla Champions League non bastano. Perché se sei la Juventus non è accettabile non continuare un percorso da campioni anche in Europa. Perché se sei la Juventus, l’imperativo è vincere. E stasera le sorti degli ultimi mesi possono essere salvate.

L’Inter, d’altro canto, ha già vinto contro i diretti concorrenti la Supercoppa Italiana a dicembre. Ma dai Campioni d’Italia in carica, specialmente nel momento in cui si erano stabilizzati in vetta alla classifica, ci si sarebbe aspettati di più. Con un campionato ancora aperto, tuttavia, questo può essere il momento giusto per affondare un altro colpo e strappare il secondo trofeo, in un’annata in cui in pochi credevano ancora nel progetto nerazzurro.

2. La figura degli allenatori.

Da un lato c’è Massimiliano Allegri, il cui ritorno alla Juventus è stato osannato. Avrebbe dovuto rappresentare una certezza e molto spesso è riuscito anche a dare ai suoi quella fiducia in se stessi che ha permesso di ottenere vittorie fondamentali. La Coppa Italia, però, è l’ultima chiamata per riuscire a ottenere quell’unico trofeo che permetterebbe al club di non chiudere una stagione senza nessuna coppa. “Se negli anni scorsi questo trofeo poteva essere la ciliegina, quest’anno è la torta“, ci ha tenuto a sottolineare il buon Max.

Dall’altro lato, poi, c’è Simone Inzaghi. Arrivato all’Inter nel malumore generale e in cui pochi nerazzurri forse credevano. Nulla è ancora finito per lo scudetto ma vincere questa sera significherebbe portare a casa una coppa sicura. “Essere qui è motivo di grande orgoglio, è una partita importantissima. Per me non esistono ricette per vincere le finali. Serviranno corsa, determinazione e concentrazione. Dovremo dare il 120% per alzare il secondo trofeo stagionale“, ha affermato il tecnico nerazzurro.

3. Il reparto offensivo: spazio agli attaccanti.

Molto di questa finale, oltre che dalla solidità delle due squadre, passerà per l’attacco. La Juventus ha investito e puntato tanto su Dusan Vlahovic a gennaio. Ed è proprio lui che stasera, con una Coppa Italia in palio, sarà chiamato a fare quello che sa fare meglio: segnare. Per dimostrare (se anche solo ce ne fosse bisogno) che le sue capacità sono indiscusse. Che la Juve può affidarsi alla stoffa del campione che in queste gare non resta solamente a guardare.

In casa Inter occhi puntati specialmente su Lautaro Martinez. Colui che nel corso di questa stagione è stato anche diverse volte criticato. E che, per molti, senza la spalla di Lukaku, da solo è stato in grado di fare poco, o comunque meno delle aspettative. Eppure i numeri del Toro parlano chiaro. Il gol è la sua specialità, anche se ogni tanto l’incantesimo incontra qualche bivio. Sarà perciò chiamato a mostrare tutta la garra che vive dentro la sua testa e le sue gambe.

4. Mentalità.

Banalmente: vincere aiuta a vincere. La Juventus deve ritrovare la voglia e la grinta per ritornare a primeggiare. L’Inter deve riuscire a trovare continuità. La Coppa Italia è lì pronta. Non resta altro da fare che mettere anima e corpo in campo per giocare il tutto per tutto. Vincere come principale obiettivo.

5. Rivalità storica.

Ultimo dei 5 motivi, ma mai l’ultimo per importanza. Chi segue il mondo del calcio italiano e la Serie A lo sa: la rivalità che accompagna il Derby d’Italia è qualcosa di storico. Juventus-Inter non è mai stata e mai sarà semplicemente una partita di calcio. E, se in essa rientra anche una finale, allora questo match può andare oltre qualsiasi partita comune. Torino sfida Milano. Perdere non è contemplato.

Alessia Gentile.