Non basta Piatek che ritrova il gol. La pistolettata del polacco e una Juventus a ritmi bassi hanno solo illuso il Diavolo.

E’ sempre lei, la cinica e sorniona Vecchia Signora che si accende all’improvviso e ha la forza mentale e dei singoli per ribaltare tutto.

Vince la Juventus che raggiunge quota 84: record per una squadra nella storia della Serie A dopo le prime 31 partite giocate (considerando tre punti a vittoria). Vince e si porta a +21 in attesa di Napoli-Genoa.

Perde il Milan che allunga la striscia di gare a secco dei 3 punti: nelle ultime 4 giornate i rossoneri hanno raccolto solo un punto.

La rabbia in casa Milan è tanta. La sconfitta è difficile da digerire proprio perchè si somma a un filotto negativo che rischia seriamente di vanificare l’ottimo percorso fatto nel 2019 e che aveva portato i rossoneri a sognare in grande. Dal terzo posto al rischio di non centrare più l’obiettivo stagionale il passo è breve.
Ci pensano Dybala e Kean a finalizzare per i bianconeri e ad alimentare le preoccupazioni di Gattuso.

Ci pensa l’arbitro Fabbri a far infuriare Leonardo ma, per il bene del Milan, non basta reclamare più rispetto per il club perchè bisogna capire come mai la squadra non riesce più a vincere. Perchè, dopo il derby, il Milan ha perso via via punti ma anche la tranquillità e convinzione.

La prima metà di gara è di studio per le due squadre; pochi gli spunti offensivi da ambo le parti poi, sul finire del primo tempo, la gara si accende e il Milan trova il gol del vantaggio con il solito Piatek.

Per il polacco è la rete numero 21 in Serie A, che gli consente di essere al momento in testa alla classifica dei capocannonieri.

Male la squadra di Allegri che scende in campo con un 3-5-2 e poche idee. Male in vista della UCL l’infortunio a Emre Can che rimedia una distorsione.

Nella ripresa è un’altra gara.
La Juve non ci sta e pian pianino alza il ritmo e trova il gol del pari con Dybala. L’argentino si carica la squadra sulle spalle: procura un calcio di rigore, pareggia il match e da il via alla rimonta.
Nei minuti successivi Allegri cambia assetto inserendo Kean al posto del 10 che lascia il campo contrariato (scelta dettata dalla vicina Ajax?) e Pjanic per Spinazzola.

Si mette in salita la partita per i rossoneri che faticano a essere pericolosi. La Juve prende coraggio e prova a schiacciare il Milan.
Dal minuto ’70 la gara diventa viva e le occasioni fioccano finchè l’inarrestabile Kean non chiude la gara.

E’ un periodo straordinario per l’attaccante19enne bianconero: il migliore in Europa per media minuti/reti nei cinque maggiori campionati europei.

Considerando infatti i giocatori con almeno dure reti in campionato, Kean ha una media di un goal ogni 47 minuti. 

Termina così, col successo dei bianconeri e con un buon Milan che ora rischia di vedere sfumare il piazzamento Champions.
Per la Juve sarà una domenica in attesa dell’Ajax e dell’ottavo titolo consecutivo: se il Napoli dovesse perdere contro il Genoa, la matematica assegnerà lo scudetto (con 7 giornate d’anticipo).

 

Caterina Autiero