Tra José Mourinho e l’Inter non ci sarà mai indifferenza.

 

 

Prima ha detto che se proprio deve perdere preferisce farlo contro una squadra più forte, ma il cuore le suggerisce che nel caso, preferisce farlo contro l’Inter?”

Risponde ripetutamente di no, Josè Mourinho, alla domanda ai microfoni di DAZN nel post-partita di Inter-Roma di sabato scorso, affermando di amare la Roma e di esser pagato per vincere, ma accenna un sorriso.

E quando Mourinho sorride dopo una sconfitta i motivi possono essere probabilmente soltanto due: o è un ghigno infastidito dovuto a qualche episodio arbitrale non gradito, o è un riso che nasconde qualcosa.

Ma lo Special One non si è mai nascosto, anzi, le sue dichiarazioni sono sempre state le più schiette e, forse per questo, le più riprese.

Sceglie perciò di non trattenersi di nuovo e rilascia una dichiarazione che, può non stupire, ma riesce a fare comunque rumore:

“Oggi lo posso dire, mi piacerebbe che l’Inter vincesse il campionato. Adesso posso farlo, ma prima della partita volevo ovviamente vincere e cercare di dimenticare dove stavo giocando”.

Un’affermazione non spiazzante quanto la famosa prostituzione intellettuale, gli zero tituli, l’io non sono un p****, ma pur pronunciata da colui che da sempre è riuscito a generare un riecheggiare infinito dietro le sue parole.

Ed anche questa frase è arrivata a tutti, scatenando pesanti polemiche direttamente dai  rivali:

L’affetto è invece ovviamente arrivato dai nerazzurri stessi, che fanno ancora fatica a vedere Mourinho schierato dall’altra parte. Un “nemico” a cui però gli interisti hanno regalato un’ovazione da brivido durante lo scontro con la Roma.

Anche Simone Inzaghi ha mostrato stima nei confronti dell’allenatore portoghese:

“Mourinho? è speciale, è veramente un piacere parlare di calcio con lui”.

L’ex allenatore dell’Inter ha risposto con compostezza, probabilmente combattuto tra la gioia del tornare a casa e la rabbia e la delusione per la sconfitta subita della propria squadra.

Sentimenti ed emozioni contrastanti provati a San Siro, come quelli che lui stesso riesce ad attrarre verso di sé, da sempre. Lasciandosi amare con estrema facilità e con la stessa facilità crearsi dei nemici.
Ma, tanto per citarlo: “…anche Gesù non piaceva a tutti”.

Romina Sorbelli