È il 7 agosto quando Marco Giampaolo diventa ufficialmente il nuovo allenatore del Torino.

La Società granata punta per la stagione a venire su un allenatore di esperienza di club da media-alta classifica: il tecnico abruzzese, dopo la parentesi a Milano, firma un biennale con il Toro con grande soddisfazione del presidente Urbano Cairo.

Giampaolo subentra così a Moreno Longo che è riuscito a salvare il club granata dopo un difficile finale di stagione.

Un’ occasione per entrambi: Giampaolo avrà il compito di ricollocare il Torino nelle posizioni alte del campionato, il Torino gli offre un’occasione  di rilancio per cancellare la chiusura traumatica e senza appello del Milan.

Il Torino inaugura il campionato a Firenze: un inizio “tosto” per la squadra, che il tecnico interpreta come una prova del nove.

Giampaolo eredita un gruppo di cui non  conosce ancora attualmente il livello, ma la consapevolezza di aver lavorato correttamente – sebbene la squadra  abbia disputato solo tre amichevoli senza alcuni elementi –  fa ben sperare l’allenatore in una buona prova.

Attualmente Giampaolo non si sbilancia in obiettivi:  esige però dalla sua squadra un veloce adattamento a una nuova filosofia di gioco.

Con una rosa di giocatori non tutti compatibili al nuovo progetto, il tecnico riparte da alcune certezze, come Sirigu e Belotti. Anche Zaza pare stare bene.

Il mister  ha chiesto del tempo per poter creare il suo Toro, la società ha intenzione di assecondare nel tempo le richieste dell’allenatore, che  può disporre di Rodriguez, Linetty e il neo difensore Vojvoda.

La forza e l’abile comunicabilità del tecnico abruzzese, le cui capacità di insegnare il calcio e di puntare al  bel gioco  sono riconosciute, potranno conquistare  il pubblico granata. In attesa che la sua guida  porti finalmente la squadra ad essere concreta.

Dopo un avvicendarsi di allenatori, la speranza che Giampaolo inizi un percorso duraturo e ricco di soddisfazioni diventa una forte motivazione e il tecnico ha tutte le caratteristiche per riuscirci.

Vedremo quindi se il Torino effettuerà un calcio mercato funzionale alle nuove esigenze, ma soprattutto se la squadra riuscirà a compattare la tifoseria.

Cinzia Fresia