A campionato ormai finito, con la  Coppa Italia fieramente conquistata contro la corazzata Juventus e alla vigilia del match contro il Barcellona per il ritorno degli ottavi di Champions League, il Napoli può fare il bilancio di questa stagione interminabile.

Stagione, va detto, costellata di qualsiasi evento assolutamente inimmaginabile.

La stagione partita sotto la guida di Carlo Ancelotti (al suo secondo anno), i risultati che stentavano ad arrivare, la crisi, l’ammutinamento, il cambio di allenatore, il lungo stop causa COVID.

Questo Napoli ne ha viste davvero di ogni specie e qualità tra il 2019 e questo assurdo 2020.

Ma a piccoli passi, con una strada quasi tutta in salita, la squadra è riuscita a risalire la china e a raddrizzare un’intera stagione.

A guidare la compagine in questa nuova fase, Gennaro Gattuso, subentrato ad Ancelotti a fine 2019. Ringhio può essere a pieno merito insignito del titolo di MAN OF THE YEAR del Napoli. Questo per una serie di ragioni.

L’umiltà e la schiettezza degli intenti

Dopo aver rilevato una squadra sgangherata nel fisico e nello spirito, si è messo umilmente alla guida del gruppo, lavorando lui per primo alla ripresa, imparando più che insegnando, camminando fianco a fianco ad ogni giocatore.

Il suo parlare chiaro, quel dire sempre “pane al pane e vino al vino”, quel suo essere diretto e concreto in ogni occasione, hanno ridato forma e sostanza ad un gruppo disorientato e senza motivazioni valide per proseguire nelle varie competizioni da onorare.

Gattuso
Twitter Goal.com

Certo non sono mancate le cadute, qualche critica, gli inevitabili paragoni fuori luogo, le pseudo analisi in cui dover trovare necessariamente qualche falla.

Il cammino di Mister Gattuso però, fianco a fianco ai suoi ragazzi, ha retto ai colpi imparando a dare e all’occorrenza anche ad incassare.

Il rapporto con il Capitano

Altro merito del supertestardissimo ex centrocampista rossonero, quello di aver finalmente dato l’identità da vero capitano a Lorenzo Insigne.

Dopo la partenza dell’amatissimo n.17 Marek Hamsik, il ruolo che suo è stato per anni sembrava appartenere solo pro forma al giovane scugnizzo. Gattuso invece, ha gradualmente stillato in Lorenzo la linfa da vero leader in campo, capace di caricarsi per oltre 90 minuti la squadra sulle spalle con responsabilità e maturità.

Un merito dal valore inestimabile verso un figlio della terra di Partenope, troppo spesso oggetto di pregiudizi e feroci critiche.

Il resto è storia: la risalita, il sostegno del popolo azzurro, la conquista della Coppa Italia e di un posto nella prossima Europa League, l’impegno contro la potenza catalana in Champions League per continuare a sognare in grande, saranno il punto di partenza per perseverare nel progetto vincente di questa squadra.

A Gennaro Gattuso l’onore e l’onere di guidare – per aspera ad astra –  i figli di Partenope.

Vai annanz Napoli, nun te fermà mai!

Simona Cannaó


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