Giorgio Chiellini è stato il primo calciatore italiano ad aderire al progetto Common Goal

L’idea è venuta al tedesco Jurgen Griesbeck che ha creato il progetto sociale Common Goal: calciatori di ogni Nazione del mondo che rinunciano all’1% lordo del proprio compenso per devolvere la somma a favore di organizzazioni benefiche legate al calcio.

Il primo football player italiano ad aver aderito all’iniziativa è il difensore bianconero Giorgio Chiellini, che tra l’altro sarà il prossimo capitano della Nazionale e della Juventus dopo il ritiro di Buffon.

“I singoli da soli non possono fare la differenza – ha dichiarato Chiellini in un video sul suo profilo Twitter – ma insieme possiamo farla. Mi auguro che molti miei colleghi sportivi e giovani ragazzi possano aiutarmi in questa iniziativa. Tutti insieme uniti in un nuovo concetto di responsabilità sociale”.

Della “squadra” fanno già parte nomi noti come il portiere Kasper Schmeichel, campione d’Inghilterra con il Leicester, il campione del mondo Mats Hummels del Bayer Monaco, l’attaccante del Manchester United Juan Mata, Shinji Kagawa, stella del Borussia Dortmund.

Anche il calcio femminile ha una sua rappresentanza con l’americana Alex Morgan.

Il progetto sostiene oltre 120 organizzazioni di calcio (attraverso la piattaforma streetfootball.org nata nel 2002 sempre da un’idea di Griesbeck).

La prima adesione è stata quella di Mata, premiato proprio in questi giorni dal quotidiano inglese The Guardian come calciatore del 2017 per questa lodevole iniziativa.

“L’obiettivo comune – ha dichiarato Mata – è quello di andare oltre i singoli marchi e gli affari personali per offrire un impatto maggiore. Con questa donazione possiamo creare una connessione duratura e solida tra il calcio come business e il calcio come cambiamento”.

Silvia Sanmory