Gervais Lombe Yao Kouassi, meglio noto agli amanti del calcio come Gervinho, è nato il 27 Maggio del 1987 ad Anyama, città posta nel mezzo di un bosco in Costa D’Avorio.

Ha mosso i suoi primi passi nel calcio e giocato le sue prime partite senza scarpe perchè troppo costose.

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L’inizio da attaccante puro: Gervais diventa Gervinho

Viene preso dall’Accademia calcistica dell’ASEC di Abidjan ed è proprio qui che Gervais diventa Gervinho, soprannome datogli da Guillou, allenatore che segnò la sua carriera.
Si instaurò, proprio in questo periodo, uno scambio di giocatori tra l’Accademia e il Beveren, squadra belga.
Yaya Toure, Barry e lo stesso Gervinho finirono in Belgio, così come molti ivoriani.

In questa sua avventura inizia a giocare come attaccante puro e segna.
Per la prima volta si parla di un possibile suo trasferimento all’Arsenal, ma, al termine della stagione 2006-2007,  finisce in Francia, al Le Mans, piccola squadra francese, in cui è esploso Dieder Drogba, uno dei più grandi giocatori ivoriani, e in cui allenava Rudi Garcia.
Nelle prime due stagioni in Ligue 1 mette a segno 8 reti in 59 partite.

Garcia punta sulla sua velocità

Nell’estate del 2009 viene ingaggiato dal Lilla e raggiunge Garcia.
Sempre più spesso viene schierato in un 4-3-3 ed è proprio in questo schieramento che Gervinho da il meglio di sè.
Nelle sue due stagioni al Lilla segna diversi gol ma non è solo questo che consacra definitivamente il giocatore.
Il merito è anche di Mister Garcia. Lo elogia quando gioca bene e lo difende quando gioca male, ma soprattutto lo fa giocare sempre, dimostrandogli, giorno dopo giorno, di aver la sua piena fiducia. È questa la mossa vincente del francese.
Nella seconda stagione, infatti, realizza 18 reti di cui 15  in campionato che contribuiscono a portare alla vittoria della prima Ligue 1 nella storia del club.

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In Inghilterra quello che sembrava essere un sogno, si trasforma in un vero e proprio incubo

Nel 2011 il suo sogno si corona , passa all’Arsenal ma qualcosa va storto
Inizia la stagione come titolare fisso, segnando qualche rete, poi, a metà stagione diventa riserva.
L’anno successivo la situazione peggiora con l’arrivo di Giroud, ma non solo.
Dopo aver sbagliato diverse occasioni, per i tifosi inglesi Gervinho diventa il giocatore che è in grado di sbagliare qualsiasi gol: quello che sembrava essere un sogno, si trasforma in un vero e proprio incubo.

Dopo due stagioni sfortunate in Inghilterra, decide di raggiungere per la terza volta Rudi Garcia. L’ivoriano arriva a Roma per cancellare ciò che era successo nei due anni precedenti.

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Roma, la piazza giusta per archiviare l’avventura inglese e diventare la Freccia Nera

Nelle prime giornate in Serie A sembra rinato: segna, realizza assist e sembra imprendibile. Nonostante sbagliasse ancora sotto porta, con la sua velocità era in grado di creare problemi alle  difese avversarie.
Si allontana un po’ dal rettangolo di gioco, complice un infortunio e il ritorno di Destro, ma nulla di preoccupante.
Ritorna in campo contro il Catania, partita che sarà la chiave di volta per l’ivoriano: sbaglia due gol facili, tutta la squadra cerca di fargli gonfiare -finalmente- la rete, ecco che arriva il gol. Ljajic crossa in modo perfetto e lui svirgola il pallone che rimbalza in modo strano sullo stinco ed entra in porta. Non festeggia per l’imbarazzo, ma i suoi compagni lo abbracciano e i tifosi fanno festa.

L’avventura cinese è un flop: Parma per rilanciarsi

Il 26 Gennaio 2016 si conclude la sua avventura italiana: l’ivoriano si trasferisce a titolo definitivo all’Hebei China Fortune.
L’avventura cinese è stata negativa. Segna solo quattro reti in 29 presenze.

Ritorna il suo nome nel mercato estivo accostato a quello del Parma e, proprio il 17 Agosto arriva la firma.
Esordisce subentrando a Bologna contro la Spal e fa vedere subito le sue capacità.
E’ in campo, da titolare, invece, al Tardini contro la Juve e va subito in gol, a conferma della sua voglia di diventare, da subito decisivo.
L’ivoriano cerca riscatto, anche in previsione della Coppa d’Africa: Parma può rappresentare davvero l’ultima occasione per rilanciarsi.

Dare-Avere

Gervinho ha bisogno del Parma per rilanciarsi; il Parma ha bisogno di lui per salvarsi: le premesse sono buone per pensare positivo.

Il Parma gioca molto di ripartenze e, come gran parte delle squadre in lotta per la salvezza, basa la manovra offensiva sul contropiede. Le caratteristiche dell’ex Roma sono ideali per questo tipo di impostazione.

Velocità e tempi di inserimento, oltre all’esperienza e alla motivazione sono le armi di Gervinho ma anche del Parma.

 

Aurora Levati