Roma – Napoli, la partita della fame, dell’orgoglio, delle attese e delle (ri)conferme

 

Dopo il 6 a 1 rimediato in Norvegia contro il Bodo (squadra ai più sconosciuta), la Roma è chiamata a correre ai ripari, dimostrando che quanto accaduto giovedì in Conference League sia stato solo uno spiacevolissimo incidente di percorso in una stagione che non può né deve considerarsi già deludente.

Dovrà farlo proprio ospitando fra le mura amiche il Napoli, quel Napoli di Spalletti che sta viaggiando come un caterpillar: 8 vittorie su 8 e primo posto in solitaria a +2 dal Milan.

Il mister azzurro è riuscito anche ad eguagliare il record che apparteneva a Sarri nella stagione 2017-2018 e che il tecnico toscano potrebbe superare battendo proprio la sua ex squadra.

Chi sarà a farla da padrone all’Olimpico?

La voglia di riscatto o la voglia di confermarsi?

La rabbia o l’entusiasmo?

Ne parliamo a 24 ore dal match con i giornalisti Claudio Giambene e Gianluca Monti.

 

roma – napoli giambene monti

 

Alla luce della sonora sconfitta della Roma e della rotonda vittoria del Napoli nelle due rispettive competizioni europee, che partita ti aspetti?

C: La rabbia della Roma e un Napoli convinto di poter dare un altro segnale. Sarà una partita speciale per Mourinho perché si vedrà sul campo come avrà lavorato sulla testa dei suoi. E lo sarà per Spalletti, perché quello stadio avrà sempre per lui un’incancellabile e discutibile ostilità. Sarà una partita tosta e nervosa. Quasi da Colosseo.

G:  Mi aspetto la stessa identica partita alla quale avremmo assistito se i risultati in Europa fossero stati diversi, perché credo che entrambe le squadre siano essenzialmente concentrate sul Campionato;  poi il Napoli ha delle alternative migliori della Roma e si è visto giovedì. Il Napoli sarà chiamato a fare la partita con la Roma che tenta a concedere pochi spazi a Osimhen dietro la linea difensiva.

Credi che i risultati in Europa possano influire soprattutto a livello mentale sull’andamento della gara?

C: Quella più condizionata sarà la Roma. L’incubo norvegese può essere una zavorra se le cose dovessero mettersi male, ma anche benzina per preparare la partita. E la fame sicuramente non mancherà.

G:  A livello mentale secondo me qualcosa invece può lasciare come scorie il giovedì. Il Napoli quindi ci arriva sicuramente meglio e se putacaso dovesse andare in vantaggio per la Roma sarà più dura risalire dopo una batosta psicologica come quella contro il Bodo. Se tatticamente non mi aspetto una partita diversa, psicologicamente le premesse ovviamente sono figlie del giovedì europeo.

Questa partita potrebbe rappresentare uno snodo importante per il campionato?

C: Certo. Il Napoli ha tutto per vincere lo scudetto. A Gennaio dovrà affrontare un periodo senza i suoi africani e ora deve spingere al massimo. Perdere dopo BODO per la Roma porterebbe altra negatività. E sarebbe l’ennesima sconfitta in un big match dopo il derby e dopo la Juve.

G: Non credo sia uno snodo per il campionato del Napoli, perché farà sicuramente un buonissimo Campionato a prescindere della partita contro la Roma. Questo match sarà molto più importante per i giallorossi.

Roma – Napoli sarà anche Mou – Spalletti, due allenatori dai caratteri forti e pungenti. Quanto del loro carisma si sta riflettendo sulle loro rispettive squadre?

C: Dipende. La Roma di Torino sembrava l’emanazione di Mou, quella norvegese ovviamente no. I veri effetti di Mourinho si vedranno adesso, nella tempesta. Il Napoli sta giocando bene e non ha avuto ancora veri passaggi a vuoto. Si vede più una mano tecnica che psicologica di Spalletti. Osimhen è l’esempio perfetto in questo senso: dai dubbi dello scorso anno al top player totale di quest’inizio di stagione.

G: Ogni squadra è figlia del proprio allenatore, secondo me questo Napoli è figlio innanzitutto della sua qualità che Spalletti sta gestendo al meglio, facendo “il buon padre di famiglia”, senza isterismi, senza in alcun modo andare a toccare determinati equilibri che già lo scorso anno si erano evidenziati all’interno dello spogliatoio, come ad esempio la leadership di uno come Insigne. Il Napoli quindi è figlio della sua qualità e Spalletti la sta assecondando. Mourinho d’altro canto sta creando un progetto a lunga gettata e bisogna anche dargli il tempo di dare la sua impronta a questa Roma.

 (per Giambene) la Roma finora ha soddisfatto o ha deluso le aspettative di inizio stagione?
(per Monti) il giorno della presentazione di Spalletti immaginavi che il Napoli avrebbe fin da subito ingranato la sesta?

C: La Roma deve vincere una sfida importante. Finora ha deluso nei grandi appuntamenti. Non è tanto un problema di classifica quanto di reputazione. Vincere col Napoli cancellerebbe subito la sciagurata gita in Norvegia.

G: Sinceramente non mi aspettavo il Napoli a 24 punti dopo 8 partite ma credo che non se lo aspettasse neanche lo stesso Spalletti o  il più acceso dei tifosi. Mi aspettavo che facesse bene perché il Napoli ha tanta qualità, quindi mi aspettavo sicuramente che Spalletti ci mettesse del suo gestendo una squadra dal grande potenziale essendo lui abituato ad allenare squadre importanti.

 La Roma appunto ha un andamento altalenante, il Napoli al contrario ne ha vinte 8 su 8: a cosa attribuisci ciò?

C: Chiarezza in campo, mentalità vincente, gruppo di giocatori esperti, innesti qualitativi.

G: il Napoli gioca da tanti anni insieme, è praticamente la stessa squadra da tanti anni,  ci ha innestato dentro questo Anguissa che una sorpresa importante e Osimhen che l’anno scorso ha giocato poco. Rispetto alla Roma che ha un andamento altalenante, il Napoli è figlio di un progetto che viene da lontano, il Napoli rimane il Napoli di Insigne, di Mertens, di Koulibaly.

 Quali insidie potrebbe nascondere questa gara?

C: Qualsiasi.

G:  L’insidia principale può essere dettata dal valore della Roma, perché negli undici i giallorossi se la giocano con tutti, e quindi anche con il Napoli. Il  valore dell’avversario negli 11 è molto simile a quello degli azzurri.

 Punti di forza della squadra avversaria?

C: Osimhen, Anguissa e il genio di Insigne.

Pellegrini, Abraham e Micky se giocherà.

G: Senza dubbio alcuno Abraham e Pellegrini, quindi il giocatore dietro la punta e la punta che può andare alle spalle del Napoli; è una roba scontata ma in questo momento sinceramente loro due sono l’anima della Roma insieme a  Zaniolo ma su Zaniolo c’è ancora il punto interrogativo sulla sua presenza in campo. Zaniolo quando gioca sposta davvero gli equilibri.

Quali sono invece i tasti dolenti dell’avversario su cui bisognerebbe approfittarne?

C: La Roma soffre se attaccata alle spalle, il Napoli per ora non ne ha mostrato molti.

G: In questo momento è proprio l’equilibrio psicologico dopo una partita come quella contro il Bodo. Se le cose dovessero andare in un certo modo, la Roma rischierebbe di compromettere l’aspetto psicologico e il Napoli potrebbe approfittarne a determinare con cattiveria a quel punto, perché l’inerzia già è dalla parte degli azzurri e potrebbe passare tutta dalla loro parte. Se dovesse passare in vantaggio,  la Roma  potrebbe risentire dei cataclismi del Bogo.

 Quale giocatore “ruberesti” volentieri alla squadra avversaria?

C: : Osimhen.

G: Zaniolo.

 Se dovessi scegliere un solo obiettivo: Campionato o Coppa?

C: Campionato.

G: A Napoli esiste il Campionato.

Napoli è una città che da troppi anni sogna lo scudetto, ci arriva vicina ma non lo tocca mai per davvero alla fine, quindi penso  che qui a Napoli non ci sia proprio paragone fra Coppa e Campionato.

 Vuoi azzardare un pronostico?

C: Vince la Roma 2-1.

G: Il pronostico lo lascio all’amico Giambene che ne capisce di più e sicuramente lo indovinerà!

 

 

 

Giusy Genovese