Clarence Seedorf, detto “il professore” per la sua maestria a centrocampo, ha alzato al cielo ben quattro Champions League con tre diverse squadre.

Il destino di Clarence Seedorf sembra scritto già al suo esordio all’Ajax, che avviene a 16 anni e 242 giorni.

All’epoca, nel 1992, questo rappresenta un record per il club olandese, Seedorf diventa così il giocatore più giovane della loro storia.

Nonostante la tenera età Seedorf convince e rimane all’Ajax per i successivi tre anni, aggiudicandosi una Champions League disputando anche la finale del torneo. Ironia della sorte?

L’avversario, vittima degli olandesi in quella notte di maggio, era proprio il Milan.

Approfittando della sentenza Bosman, Seedorf ha l’opportunità di volare in Italia anche se la parentesi alla Sampdoria è breve e tutt’altro che intensa. I blucerchiati capiranno solo dopo quale talento avevano lasciato andare via.

Il Real Madrid invece il valore di Clarence Seedorf lo capisce subito ed è proprio nella capitale spagnola che approda il giocatore.
Con i Galacticos il palmarès di Seedorf si accresce di un’altra Champions League e la vittima è un’altra italiana, stavolta la Juventus.

Il definitivo ritorno in Italia arriva con la firma di Seedorf per l’Inter. La folla di giocatori nella rosa costringono Lippi ad impiegare Seedorf in diversi ruoli del centrocampo ma lui sembra essere perfettamente a proprio agio in ognuno di essi.

L’Inter però non è abbastanza competitiva da portare dei trofei a casa durante la permanenza di Seedorf, che impaziente di successi passa ai cugini del Milan.

È con i rossoneri che Clarence trova la sua consacrazione e tutt’oggi è il club che più gli è rimasto nel cuore, così come lui è rimasto in quello dei milanisti.

Se pensi a Clarence Seedorf non puoi che pensare al suo Milan.

Seedorf Milan
Foto: Wikimedia Commons (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/de/Seedorf_4_wikicommons.jpg)

Nell’altra metà di Milano, sotto la guida di Ancelotti, Seedorf riscopre il gusto del goal e viene affiancato da Pirlo e Gattuso in un centrocampo geniale.

Nonostante la maledizione dei calci di rigore sembra essersi abbattuta su Seedorf, con la maglia del Milan riesce a portare a casa altre due finali di Champions League. È l’unico giocatore a riuscire a sollevare il trofeo con tre squadre differenti.

Seedorf condivide con il popolo rossonero trionfo e amarezza, come lo scandalo di calciopoli abbattutosi sul calcio italiano.

Nonostante abbia chiuso la carriera in Brasile, il cuore di Seedorf è rimasto a Milano, anche perché in patria con la casacca degli Orange non ha mai avuto fortuna.

Così una volta preso il patentino da allenatore Seedorf fa la sua prima esperienza sulla panchina del Milan. I risultati non sono stati quelli sperati ma nonostante ciò i milanisti rimangono profondamente legati al loro mitico Clarence Seedorf.

Federica Vitali