Il calcio milanese riprende coraggio e torna a vincere. Inter e Milan hanno superato Empoli e Bologna e riaperto i giochi per l’Europa. Ma andiamo con ordine. I nerazzurri hanno giocato alle 18.00  a San Siro battendo 2-1 i toscani e mettendo al sicuro il quarto posto in classifica, valevole per l’accesso diretto all’Europa League. In campo ci sono un Empoli bello e concreto che sfiora il pareggio a fine partita e un’Inter che sbaglia ancora molto ma finalizza quanto basta per tenere a distanza la Fiorentina, dietro di tre punti. Un risultato tutto sommato soddisfacente, dopo i tanti obiettivi mancati, che fa ben sperare per il futuro. Anche Roberto Mancini è fiducioso:

“I difetti dell’Inter? A volte si complicano le cose durante le partite, con la sostituzione di Icardi abbiamo perso parte del nostro potenziale offensivo. Questa non è più l’Inter del 2006, le squadre non si costruiscono con la bacchetta magica, bisogna avere pazienza e sappiamo di dover migliorare. Ringrazio i nostri tifosi perché credo che l’Inter sia la squadra con la media spettatori più ampia. Cercheremo di fare sempre di più perché tutti vogliono vincere. Se temo che il fatto di non giocare la Champions League possa portare i giocatori di primo livello a chiedere di andare via? Questo non lo so, siamo noi sul campo a poter cambiare le cose, se poi un giocatore ha questa volontà credo sia una cosa bella e lo accontenteremo. L’Inter sta lavorando bene, bisogna avere pazienza”.

Segnali positivi anche dalla sponda rossonera, dove gli uomini di Brocchi vincono di misura sul Bologna grazie a un calcio di rigore realizzato da Bacca al 40mo del primo tempo. Questo risultato permette il controsorpasso momentaneo sul Sassuolo che adesso è distante 2 punti e che giocherà domani con il Frosinone.

Nonostante la vittoria, però il Milan non offre una bella prestazione ma è sufficiente a ritrovare la vittoria dopo due pareggi e una sconfitta.  I tre punti conquistati servono per ritrovare umore e fiducia, per la squadra e per l’allenatore:

“È normale che voglia un Milan che faccia di più, ma l’obiettivo numero uno era la vittoria. Abbiamo portato a casa tre punti importanti. Quando il Bologna è rimasto in dieci abbiamo creato troppa densità centrale. Faticavamo, perché la manovra era lenta e non trovavamo spazi. Nella ripresa abbiamo allargato Honda e Luiz Adriano e penso che sia stata una mossa giusta, che ci ha dato più equilibrio e maggiori possibilità di giocata. Sesto posto? Non dipende solo da noi. Era importante vincere, ora vediamo quello che succederà. Stiamo lavorando tanto, cercando di mettere dentro più cose possibili. Nel frattempo abbiamo un campionato da affrontare. Il nostro obiettivo è preparare partita dopo partita per arrivare al meglio alla sfida con la Juve. Non è un compito facile, lo sapevo prima e lo so adesso, ma penso che lo sapessero un po’ tutti. Voglio cercare in poco tempo di tirare fuori il meglio da ciascun calciatore. Ognuno di loro deve dare di più di quello che ha dato fino a oggi. I ragazzi mi stanno dando segnali importanti, ma è difficile dare una impronta importante dalle prime partite. Tutte le squadre hanno difficoltà, le abbiamo anche noi. Il mio è un lavoro tecnico-tattico ma anche psicologico, un allenatore deve allenare più aree. Ho un mio pensiero e sto cercando di lavorare su quello. Devo fare di necessità virtù e lo sto facendo con entusiasmo e voglia. Ogni giorno è quello più importante, che ci sia allenamento o partita. Devo continuare e lavorare, i ragazzi mi seguono. Come ho già detto, non si può pensare di stravolgere tutto nel giro di pochi giorni, ma qualcosa si sta muovendo. La speranza è quella di arrivare alla finale di Coppa Italia con qualcosa di più forte”.

Barbara Roviello Ghiringhelli