Hanno aperto gli ottavi regalandoci spettacolo contro Agentina e Portogallo: Francia e Uruguay nel giro di poche ore hanno impacchettato e rispedito alle rispettive case Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, 10 Palloni d’Oro e una caterva di titoli in due.

Non sono mancate sorprese e suspense nel corso degli ottavi, prima tra tutte la qualificazione della Russia ai danni di una Spagna apparsa palesemente a fine ciclo e a corto di idee. Francia e Uruguay sono invece tra le più auspicabili e degne rivali di un  quarto di finale che ha tutte le carte in regola per avvincere e convincere.

                      I precedenti dicono più Celeste che Bleu

Una sfida che per tre volte ha animato il Campionato del Mondo e che non ha mai arriso particolarmente ai Transalpini: nell’ormai lontano 1966 i Sudamericani ebbero la meglio per 2-1 (con reti di De Bourgoing  su rigore e rimonta di Rocha e Cortez) eliminando i Bleus; poi due secchi 0-0 nel 2002 3 nel 2010 che in entrambi i casi videro i Francesi fuori dal  Mondiale. A conferma che tra le due tipologie calcistiche e i  modi di interpretarle possiamo auspicare una lotta all’ultimo minuto e sostanzialmente minacciosa per gli Europei.

Solidità e praticità VS fantasia e velocità: una gara su armi differenti ma ugualmente pericolose

Capolista del suo girone a punteggio pieno, ciò che ha maggiormente colpito dell’Uruguay è la solidità e il senso pratico che da sempre caratterizzano questa Nazionale – detentrice, non dimentichiamolo, di due titoli nella sua storia – e che si sono ampiamente   manifestati contro il Portogallo, gara in cui la formazione di mister Tabarez oltre che alla solita Garra (quella forza, quella tenacia propriamente del popolo uruguagio) ha mostrato anche una grande attitudine alla sofferenza e una brillantezza di intesa in attacco – specie tra Cavani e Suarez. Una difesa pressocché inviolabile – una sola rete subita, quella di Pepe – a contrastare l’avanguardia transalpina, talentuosa, ricca di fantasia e velocissima.

L’ottavo contro l’Argentina ha evidenziato negli uomini di Didier Deschamps un reparto difensivo non imperforabile – i tre gol dell’ Albiceleste lo confermano, come anche la strepitosa rete di Benjamin Pavard  – e per contro una straordinaria varietà di soluzioni d’attacco, con il vantaggio di avere a diposizione una punta di diamante come Kylian Mbappé, mostro della velocità e del  più devastante contropiede. A parte lo squillo in solitaria del terzino bleu che sigla la marcatura del due pari, i restanti gol della Francia portano direttamente o no la firma del giovanissimo attaccante PSG.

Il Diavolo e il Principe aspettano il Cannibale orfano del suo Matador

Oltre al giovane Principe parigino, per il quale si sprecano i paragoni con Ronaldo il Fenomeno, la Francia si avvale di un “Petit Diable Griezmann” rivelatosi una garanzia su calcio di rigore. Entrambi i gioiellini vestiti di blu attendono Bomber Suarez – autore di una gara da diez con i Portoghesi – ma non potranno confrontarsi con El Matador Edinson Cavani, castigato da una lesione al gemello che ne ha stroncato la straordinaria prestazione contro gli Iberici.

‘El Pistolero’ si carica la squadra sulle spalle con ottimismo: “Possiamo fermare Mbappé e Griezmann”, afferma. In verità tutti sono consapevoli: Francia-Uruguay non sarà la stessa senza Cavani, che nelle sue ultime parole ha dichiarato che avrebbe fatto di tutto per recuperare. Lo sanno in casa transalpina, dove a detta dell’ assistente Guy Stéphan si preparerà la partita come se Edinson dovesse scendere in campo, e lo sanno anche i suoi compagni malgrado il morale – giustamente – alto. Ci asteniamo da qualsiasi possibile verdetto: quello che ci auguriamo, senza dubbio, è che le due squadre ci offrano un gara all’altezza di questo avvincente e imprevedibile Campionato del Mondo.

 

Daniela Russo