Il 2017 è alle spalle, ci apprestiamo a vivere un nuovo anno di sport ricco di emozioni e soddisfazioni (speriamo) per le italiane in Europa. Tutto questo vale anche per il calcio femminile, sempre più amato e seguito dal pubblico italiano.

A proposito di calcio femminile, approfittiamo del nostro appuntamento mensile per tracciare un bilancio 2017 del pallone “rosa”; pare che ci siano belle novità…

  1. Questione di soldi. Danimarca e Norvegia, è arrivata la svolta. Nei due paesi del Nord Europa, la fine del 2017 ha portato una vera e propria rivoluzione. In Danimarca dopo un anno di trattative, scioperi, partite non disputate e sanzioni Uefa, la Spillerforeningen (Associazione dei calciatori) e la Danks Boldspil-Union (Federazione calcistica danese) hanno raggiunto un accordo che varrà per i prossimi 4 anni e che prevede, oltre al miglior trattamento economico, la definizione dei rapporti di lavoro tra giocatrici e Federazione e nuove opportunità di sviluppo. Accettata inoltre una delle richieste più importanti fatte dalle calciatrici: il riconoscimento dello status di dipendenti della Federazione. Anche per la Norvegia un traguardo raggiunto: raggiunto a Londra l’accordo sul pari trattamento economico a firma del capitano della Nazionale maschile Stefan Johansen e il capitano della Nazionale femminile Maren Mjelde. Il contratto prevede l’innalzamento dello stipendio medio delle calciatrici che sarà identico a quello maschile (circa 620mila euro); uomini che hanno a loro volta deciso di ridursi il compenso di 60mila euro;
  2. L’Italia c’è. Elisabetta Vignotto, ex calciatrice e presidentessa del Sassuolo calcio femminile, è entrata nella Hall of fame del calcio italiano. Riconoscimento che celebra allenatori, calciatori, arbitri e dirigenti in grado di lasciare un segno nel pallone nostrano. Con lei anche Carolina Morace, Patrizia Panico e Melania Gabbiadini;
  3. Dire atleta, dire mamma. La Camera dei deputati ha approvato nella legge finanziaria il provvedimento che permetterà alle atleti madri di avere a disposizione un fondo a tutela della maternità. Una svolta clamorosa e importante che dà valore alla parola “mamma” per le sportive finora escluse da ogni forma di garanzia. Si parte con un fondo di 2 milioni di euro per il primo anno e altri stanziamento per gli anni successivi;
  4. The best of 2017. Il sito di calcio femminile Women’s soccer united, ha stilato la classifica delle migliori 100 calciatrici dello scorso anno. L’Italia c’è grazie al 47° posto dell’esterno difensivo Barbara Bonansea (Juventus) e al 92° dell’attaccante Ilaria Mauro (Fiorentina). La migliore è risultata Pernille Harder, trascinatrice della Danimarca alla finale della manifestazione europea. Anche la Concacaf, Federazione calcistica del Nord, Centro e Sud America ha eletto la migliore calciatrice del 2017: Alex Morgan. L’atleta ha conquistato la Uefa Women’s Champions League, il campionato francese e la Coppa francese con il Lione, ha vinto il Torneo delle NAzioni con gli Usa siglando in totale, con la sua Nazionale, 7 reti in 7 partite;
  5. Dalla Fifa. Niente equiparazione tra il calcio maschile e femminile in termini di indennità di formazione nonostante il movimento femminile sia entrato nel Transfer matching system. E’ questa la decisione della Fifa per ciò che concerne la formazione dei giovani atleti motivando la scelta affermando che: “la formula attuale applicata al calcio maschile serve come deterrente per i giocatori e di conseguenza bloccherebbe lo sviluppo del calcio femminile. Per questo motivo la Fifa sta sviluppando un piano concreto per promuovere e sviluppare il calcio femminile”.

Francesca Di Giuseppe