Il Derby ha letteralmente rigenerato la Vecchia Signora: per la prima volta quest’anno la Juventus è stata cinica e bella da vedere. Un risultato corpulento, agevolato anche dal vantaggio numerico, ma assolutamente veritiero circa la netta superiorità dei bianconeri in campo.

Allegri decide di lasciare in panchina Gonzalo Higuain, apparso poco lucido e notevolmente in difficoltà nelle ultime gare, sfruttando l’indiscussa e fluida intesa tra Mandzukic e Dybala e due ali pure come Costa e Cuadrado sulle fasce; non solo: affiancato  dal solido e concreto  Matuidi, Pjanic prende in mano la linea mediana regalando una prestazione da manuale. Il centrocampo filtra e la difesa (con Chiellini affiancato da Benatia centrali) non si affanna; l’attacco regala un’emozione dopo l’altra con costante pressing e persino Bernardeschi, appena entrato, “rischia” di andare subito in rete. Formazione promossa a pieni voti.

Torna la Champions e la Signora è chiamata a riscattare la prova non convincente espressa contro il Barcellona. In difesa si pone il problema del terzino destro: alla defezione di Mattia De Sciglio, infortunatosi proprio contro i catalani, si è aggiunta quella di Howedes, che causa una distrazione muscolare alla coscia sinistra rimanderà l’esordio in maglia bianconera di almeno un mese. E con Lichtsteiner fuori dalla lista dei convocati, le scelte tecniche per Max si riducono ai minimi termini.

Anche pensare ad una seconda panchina per Higuain sembrerebbe improbabile. Sebbene la scelta di Allegri di sabato si sia rivelata più che produttiva, è difficile immaginare che si possa tenere fuori il numero 9 per due partite di fila: la decisione potrebbe conseguire risvolti poco piacevoli sullo stesso giocatore, notoriamente fragile davanti a questo tipo di esclusioni. Del resto, si sa, gli attaccanti possono incorrere in periodi di carenza di marcature: sta ad Allegri trovare la soluzione più giusta, per il Pipita e per la squadra. I compagni vecchi e nuovi non hanno alcun dubbio: Gonzalo tornerà a segnare con continuità; eppure è innegabile il beneficio che la Vecchia ha ricevuto dal ritrovare Marione in posizione di centravanti.

Ad attendere la Juventus allo Stadium ci sarà l’ Olympiakos, squadra già nota in quel di Torino: i bianconeri vantano quattro successi su quattro in casa contro i Greci per un totale di dieci scontri; in tutto sei vittorie della Juve, due dell’ Olympiakos e due pareggi.

Entrambe sono reduci da una prima sconfitta nel girone e hanno bisogno di un’immediata riscossa per restare in corsa; la squadra greca giunge al confronto in un momento complicato, dopo la sconfitta di domenica contro l’AEK di Atene è stato deciso l’esonero di Hasi: a sostituirlo sarà  Takis Lemonis, che ben conosce la panchina degli undici del Pireo.

Ad ogni modo, guardia alta e niente superficialità per la Signora, questa partita vale molto più dei tre punti in ballo: è l’occasione che tutti aspettano per vedere finalmente il suo volto europeo assomigliare maggiormente a quello esibito nella stracittadina e mai più, speriamo, a quello mostrato nel secondo tempo a Barcellona.

Daniela Russo