Sapevate che il famoso triangolino tricolore cucito ancora oggi su tutte le divise delle nazionali sportive italiane fu inventato dal Vate Gabriele d’Annunzio? Fu infatti un’intuizione del Vate, durante il periodo di Reggenza a Fiume. A quel tempo venivano organizzate attività ludiche, tra cui partite di calcio, e fu proprio nel corso di uno di questi incontri tra i fiumani e i legionari di d’Annunzio che apparve per la prima volta il triangolino tricolore su camicie rigorosamente azzurre. Il successo fu immediato tanto che il 1924 la Figc a Torino decise che sarebbe diventato il simbolo di cui si sarebbe fregiata la squadra vincitrice del massimo campionato di calcio italiano. La prima fu proprio in quell’anno il Genoa.

Proprio d’Annunzio e lo sport sono al centro del libro Sportivamente d’Annunzio – Il Vate tra sport, giornalismo e letteratura, scritto dal giornalista aquilano Giammarco Menga ed edito dalla casa editrice romana Edizioni Croce. La prefazione è di Giordano Bruno Guerri (presidente de Il Vittoriale degli Italiani), mentre la postfazione è curata da Italo Cucci (ex direttore del Corriere dello Sport).

Dopo Skysport e Trigoria (con la consegna del libro a Totti, Spalletti e Florenzi), mercoledì 23 alle ore 18 (all’Aurum di Pescara) ci sarà la prima presentazione in Abruzzo.

L’indagine condotta all’interno di questo saggio verte sull’intreccio tra letteratura e giornalismo in Gabriele d’Annunzio tramite il confronto e l’analisi di alcune delle sue principali opere letterarie con gli articoli scritti in qualità di giornalista sui maggiori quotidiani italiani del tempo.

L’attenzione si incentra in particolare sugli articoli sportivi dello scrittore abruzzese, una novità nel panorama editoriale di fine ’800 tanto da poter considerare il Vate un pioniere del futuro giornalismo sportivo. Oltre che a raccontare di sport, d’Annunzio ne è stato anche cultore in prima persona. Nel corso della sua inimitabile vita, ha praticato numerose discipline, cavalcando l’onda del progresso, passando dalla bicicletta all’automobile, dal cavallo agli aeroplani. Senza tralasciare gli sport individuali per eccellenza, come la scherma e la box. La sua attitudine al movimento è testimoniata anche dagli appunti di ginnastica da camera e dalle pagelle degli anni liceali al Convitto “Cicognini” di Prato riportate nell’opera. In coda al testo, una galleria fotografica mostra del materiale inedito dello scrittore abruzzese. Oltre che a praticare sport, d’Annunzio lo ha anche raccontato ed è stato anche un giornalista sportivo. Nel libro infatti sono riportati articoli redatti per La Tribuna nel periodo di permanenza a Roma già nel 1886. Si scoprirà come si possa così considerare il pioniere del giornalismo sportivo italiano, con dieci anni di anticipo dalla nascita della Gazzetta dello Sport.

Francesca Di Giuseppe