Si fa sul serio: finiti i tempi delle amichevoli di preparazione la Samp è già in campo per conquistarsi l’Europa, anzi, è già di corsa perchè la strada, vista la sconfitta d’esordio, è già in salita.

Nella gara d’andata del terzo turno preliminare di Europa League la Sampdoria esce con una pesante sconfitta per 0-4 contro il Vojvodina. I gol sono stati segnati da Stanisavljevic, Ivanic e Ozegovic (doppietta). I blucerchiati hanno giocato male per tutta la partita, non riuscendo a risultare quasi mai pericolosi. Una partita opaca, quella dei doriani che sono apparsi poco lucidi.

Una gara giocata in casa sulla carta ma di fatto al Comunale di Torino, non al Marassi (a causa di lavori per la rizollatura che dureranno fino a metà agosto): i tifosi al seguito della squadra sono stati comunque tanti e caldi. Oltre quattromila blucerchiati hanno cantato incessantemente dal primo all’ultimo minuto: ci credevano, lo sognavano e sono rimasti delusi tanto da contestare Zenga «Te ne devi andare» e Ferrero .

Al termine del match mister Zenga si è preso la responsabilità della catastrofe «E’ colpa mia … Abbiamo preso una bella botta che ci farà bene perché ci farà riflettere su quello che abbiamo fatto» ha detto al termine della partita, ha poi aggiunto: «Come allenatore sono io il primo responsabile», ma c’è da dire che degli alibi il mister li ha: la condizione fisica (i serbi erano alla settima partita ufficiale, i blucerchiati al debutto) e le assenze per infortunio di Moisander e Correa.

Le quattro reti incassate dal Vojvodina oltre a minare il cammino per l’Europa fanno subito scattare l’allarme sulla Sampdoria di Walter Zenga. Troppo presto giudicare adesso, dopo una partita, dopo appena un mese di lavoro ma il clima generale impone riflessioni.  Muriel e Eder che non riescono a imporsi, Fernando che fatica a dettare il ritmo e i tempi di gioco, una linea difensiva colta da troppe amnesie e incertezze. E poi, errori sul un mercato che ha avuto come fulcro il fantasma di Cassano.

Intanto questa mattina la Sampdoria è tornata al lavoro con un allenamento a Bogliasco, a poche ore dalla brutta sconfitta. Defaticante per chi è sceso in campo ieri sera lavoro nella gabbia, e sul campo con il pallone per gli altri sotto gli occhi di Walter Zenga.

Il ritorno a Novi Sad è in programma tra una settimana: ai blucerchiati servirà un miracolo per passare il turno.

Caterina Autiero