Nel giorno dell’ormai ufficiale passaggio di società la Roma ha giocato contro il Siviglia.

La partita è finita 2-0 per gli spagnoli. Non una bella prestazione dei giallorossi che non danno il benvenuto al nuovo presidente, il texano Dan Friedkin, nel migliore dei modi.

Ma il 6 agosto 2020 più che l’inizio dell’era Friedkin andrebbe ricordato come la fine dell’era Pallotta, perché dopo otto anni l’imprenditore di Boston dice addio alla capitale, con tanti rimorsi, poche soddisfazioni e promesse non mantenute.

 

Ma torniamo all’analisi della partita, quasi un amichevole estiva.

I giallorossi non entrano quasi mai in partita.

Contro l’attuale squadra dell’ex ds Monchi –  che a Roma non ha lasciato un bel ricordo –  non brillantissima la prestazione del portiere Pau Lopez, che nella prima parte di campionato era piuttosto affidabile ma che dopo il lockdown sembra aver perso colpi, il primo gol è causato da una sua papera clamorosa.

Bocciato anche Bruno Peres, in suo soccorso Gianluca Mancini che prova a tappare i buchi difensivi causati dal brasiliano ma viene espulso a fine partita. Spinazzola inizia bene ma si spegne così come Kolarov che diventa sempre più anonimo con il passare dei minuti mentre Ibanez sembra sentire troppo l’assenza di Smalling e il peso di doverlo sostituire…

Diawara e Cristante non riescono a costruire e nemmeno Zaniolo, Dzeko e Mkhitaryan riescono a fare la differenza questa volta… così come i subentrati Pellegrini, Villar e Pérez.

Alla fine un mea culpa generale, a partire dall’allenatore Paulo Fonseca, non più sicuro di restare sulla panchina giallorossa per almeno un altro anno. A SkySport il portoghese ha dichiarato:

Anche io sono deluso, abbiamo meritato di perdere. Il Siviglia ha giocato meglio di noi, dobbiamo accettare la loro superiorità. Abbiamo fatto tutto ma è stato difficile giocare contro una squadra che ha giocato meglio. In questo momento è facile trovare spiegazioni, il principale responsabile sono io, senza scuse. Dobbiamo guardare la realtà: il Siviglia è migliore di noi ora”.

Anche il capitano della Roma Edin Dzeko e il suo vice Lorenzo Pellegrini hanno detto la loro sul match, entrambi in modo piuttosto deciso:

“Ci hanno mangiato in tutto su velocità, tecnica e preparazione della gara. Non abbiamo mai provato la palla lunga su di me, facciamoci tutti qualche domanda in più“.

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Mentre l’attaccante bosniaco sembra quasi puntare il dito contro qualcuno il numero 7 sempre a Sky ha cercato di analizzare tutto a mente più fredda, per placare gli animi:

“Non so cosa ci è mancato, loro hanno fatto una grande partita e hanno meritato. C’è tanta rabbia e delusione, almeno da parte mia. Forse in questo momento è meglio riflettere e non parlare troppo, altrimenti si dicono cose che in realtà non si vogliono dire. Abbiamo preparato la partita come le altre di campionato, loro hanno giocato meglio. Una volta entrato in campo non ho pensato alla mascherina, anche se mi dava fastidio un po’ la respirazione. C’è tanta amarezza e delusione, ci tenevamo davvero tanto. Doveva essere una valvola di sfogo questa Europa League per dimostrare quello che non abbiamo fatto prima. La nuova proprietà deve essere la soluzione per ripartire nel prossimo futuro. Dispiace oggi non avergli dato una soddisfazione”.

 

 

 “Forse in questo momento è meglio riflettere e non parlare troppo, altrimenti si dicono cose che in realtà non si vogliono dire”.

Molti giocatori si sono poi rivolti ai social, tra i quali il giovane Villar con un post su Twitter.

 

La nuova proprietà entusiasma gli animi con sentimenti di speranza e ottimismo.              Le scelte di mercato saranno un esame importante per la famiglia Friedkin che aiuterà a capire le aspirazioni della nuova società.

Per scoprire la nuova Roma, questa volta texana, dovremmo aspettare qualche mese con la speranza di vederla tornare davvero Magica.

Michela Asti