Essere usciti con una squadra assolutamente normale e con Ronaldo in squadra è per la Juventus il triste epilogo di una triste stagione.

 

Obiettivamente? La Juventus  non poteva fare di più di così, per come si è presentata: un gruppo spento, ammaccato, infortunato e con solo due uomini che avevano veramente voglia di vincere.

Juve Lione
Immagine Juventus Twitter

I bianconeri vengono penalizzati anche da un arbitro palesemente impreparato il cui comportamento ha condizionato il risultato della partita.

Di contro, la Juventus affronta l’appuntamento non attrezzata. Non basta Ronaldo, che peraltro ha effettuato una grande partita guidando una miracolosa rimonta, ma da solo non poteva fare di più: troppi infortunati e troppi giocatori non da Juventus.

Male tutti, in  particolare Higuain e Bernardeschi, e comunque la squadra ha perso la qualificazione anche perché ha pagato gli errori precedenti, della partita di andata.

Il bottino della Juventus quest’anno è basso ma per come si era messa poteva andare peggio. Si poteva  perdere anche il Campionato, quindi giuste le parole del Presidente quando sostiene che il bilancio è “agrodolce”.

Serve quindi accontentarsi, ma la Società dovrà presto o tardi fare i conti con la realtà: Maurizio Sarri si è ritrovato con giocatori usurati da infortuni, a fine carriera, dal rendimento discontinuo.

Un centrocampo quasi  inutile agli attaccanti, nello specifico a Ronaldo che in questa partita è stato straordinario. Per questo va ammesso che la colpa dell’eliminazione non è completamente attribuibile al tecnico, il quale ha dovuto accettare anche un mercato irrilevante.

Ronaldo
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L’inserimento di Dybala è stato più un gesto disperato che una scelta convinta: sperando solo che non abbia conseguenze troppo alte da pagare.

Certamente il mister ha le sue responsabilità come quella di aver assunto spesso posizioni di intransigenza che lo hanno  portato a commettere molti errori e a non creare un feeling con l’intera squadra.

Andrea Agnelli, pur deluso dal risultato,  smentisce le voci di crisi o di esoneri ma pubblicamente annuncia riflessioni future sui giocatori auspicando un cambio generazionale.

Agnelli
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A poche ore dall’uscita di scena dalla Champions si parla già del  successore sulla panchina della Juventus,  il nome che gira è quello di Simone Inzaghi. La società sarà alle prese non solo con il tecnico ma dovrà lavorare per il rinnovo a Paulo Dybala e altresì convincere Ronaldo a restare.

Perciò mettiamo la parola “the End” a questo sfacelo e dedichiamoci ad altro:  la nuova stagione inizia presto e la Juventus non ha tanto tempo da perdere se vuole presentare una squadra decente e un minimo competitiva,

Speriamo che il Presidente si convinca che uno o due grandi giocatori senza una squadra dello stesso livello non servono a niente.

Cinzia Fresia