La nuova regola del fallo di mano in area in vigore da questa stagione sta creando non poca confusione ma anche dubbi e polemiche.

E’ davvero sempre rigore in questo caso???

 Per la nuova stagione 2019-2020, l’International Board della FIFA ha approvato alcune nuove regole che incideranno sullo svolgimento delle partite. Le modifiche riguardano nello specifico:

  • Gol di mano
  • Portiere sui rigori
  • Rinvio del portiere
  • Avversari in barriera
  • Cartellino giallo per gli allenatori
  • Sostituzioni
  • Palla a due
  • Tocco dell’arbitro
  • Regola del vantaggio
  • Svirgolata del portiere
  • Fallo di mano
  • Fallo di mano con scivolata

Gli ultimi due punti –  menzionati appositamente alla fine dell’elenco –  sono senza ombra di dubbio quelli che sin dall’inizio della stagione (in particolare nel campionato italiano) stanno creando non poca confusione, dubbi, e uno strascico di polemiche ad ogni partita.

Fallo-di-mano-
Luca Marelli

Si, proprio a ogni incontro:  se consideriamo quante partite vengono disputate in un solo turno di campionato, diciamo che non è proprio una bella media.

Ma vediamo nello specifico cosa recitano i due punti riguardanti i falli di mano in area.

Fallo di mano: Sarà considerato fallo di mano al verificarsi di una di queste condizioni: 1) Tocco volontario 2) Posizione innaturale, anche se involontaria, quando il braccio è in linea con le spalle, o sopra le spalle, o lontano dal corpo. A prescindere dalla distanza tra chi tira e chi colpisce di mano. Unica eccezione avviene nel caso in cui chi calcia il pallone colpisca la sua stessa mano, in quel caso non è fallo.

Fallo di mano con scivolata: 1) se tocca la palla con il braccio in appoggio e questo è attaccato al corpo, non è fallo 2) se il braccio in appoggio è lontano dal corpo, è fallo 3) se tocca con l’altro braccio e questo è lontano dal corpo, è fallo.

Ora, escludendo il tocco volontario e il fatto di colpire la propria mano mentre il giocatore calcia il pallone, pare degna di menzione la famosa questione della “posizione innaturale”.

Dopo le ultime vicende  – relative al fallo del bianconero De Ligt nell’incontro con il Bologna e di Vicari della Spal la scorsa domenica contro il Napoli –  ci si chiede: a chi l’ultima parola in merito? Stando alle polemiche, copiose ed aspre, questa “posizione innaturale” del braccio sembra dare varia interpretazioni, tutte prescindenti dalla regola stessa.

de ligt braccio
Sky sport

Nel caso di De Ligt non è stato assegnato il rigore al Bologna perché il difensore si “autodevia” il pallone sul braccio cercando di rinviarlo e facendo un movimento congruo. In pratica non è posizione innaturale.

Nel caso di Vicari, difensore della Spal, e del suo fallo la scorsa domenica nel match contro il Napoli, il VAR ha annullato la decisione dell’arbitro La Penna che aveva immediatamente assegnato agli azzurri il penalty, perché  il pallone calciato da Mertens sbatte sul braccio di Vicari ma il movimento compiuto dal numero 23 della Spal sembra, anche in questo caso, congruo: l’arto è vicino al corpo e non largo, lo stesso calciatore non sembra intervenire con volontarietà.

Da qui, l’altro punto in esame: il fallo di mano con scivolata, il caso di De Ligt. Il braccio è stato considerato attaccato al corpo al momento del tocco della palla con il braccio stesso.

Spiegate entrambe le casistiche, viene da chiedersi: quanto conta la discrezionalità e dell’arbitro e dello stesso VAR in questi casi?

Un episodio come quelli brevemente analizzati, può cambiare di fatto lo stato di un incontro, essere addirittura determinante per esso, e allora: dove finisce la tecnologia ed inizia la discrezionalità (e/o volontà del direttore di gara)? Potremmo anche considerare l’inverso, c’è da dire.

Fatto sta che, stando ai dati pubblicati su Repubblica da Matteo Pinci:

 “In queste prima nove giornate, gli arbitri hanno già assegnato 16 calci di rigore per un tocco di mani in area”.

Qui abbiamo preso in esame solo due tra i casi che più hanno creato la polemica tra detrattori della classe arbitrale, giornalisti, tifosi, esperti e complottisti. Senza voler considerare la madre di tutti gli episodi relativi alla questione, quello di Zielinski contro la Fiorentina, alla primissima di campionato.

Senza addentrarci troppo nello specifico, ma guardando da lontano con occhio attento tutto lo scenario, ci si chiede: quanto ancora darà filo da torcere a chi lavora nel mondo del calcio o a chi – più semplicemente –  ama il calcio, questa regola?

Così, ad occhio, parecchio; per cui teniamoci pronti, perché vedremo probabilmente cose che voi umani… Ah no, quella è un’altra cosa.

Verrà il giorno in cui i calciatori giocheranno con la camicia di forza o con un paio di manette-peluche (per gli amanti del genere), onde evitare di sfiorare la palla con una falangina o un neo del braccio.

Ne vedremo delle belle, o forse di meno belle: e la polemica – come preannunciato –  sarà… di rigore.

Simona Cannaò