Juan Cuadrado è partito per Reggio Emilia in tutta fretta, dopo aver ricevuto il risultato del tampone Covid. 

Nemmeno il tempio di appurare la negatività del colombiano che già si è ritrovato catapultato negli spogliatoi con i compagni.

Addirittura schierato titolare, dopo l’inattività da virus.

Alzi la mano chi pensava di vedere una prestazione come quella cui abbiamo assistito ieri sera: sembrava uno tornato da una vacanza, non da una malattia. Fresco, reattivo, veloce!

Juan Cuadrado, per tutti Panita, è un giocatore tanto prezioso quanto sottovalutato. 

Un giocatore che possiede quella straordinaria dote chiamata duttilità, frutto di una intelligenza e di una disponibilità con le quali va incontro alle esigenze della squadra.

Se è vero che talvolta incappa in giocate, oseremo dire, irritanti – quando fa quel passo in più o quel dribbling in più che ti fa perdere i tempi di gioco- …

… È altrettanto vero che la sua fluidità è fondamentale in questa traballante Juventus.

Ma Juan Cuadrado non è fondamentale solo oggi.

È sempre stato un elemento capace di sovvertire i pronostici, di tirare fuori dal cilindro colpi di genio, come l’indimenticabile gol sotto il cielo di Lione, da subentrato, nel 2016:

Allegro, spontaneo, perfettamente integrato dal suo arrivo a oggi, il colombiano fa oramai parte della schiera dei veterani bianconeri e nel tempo si è sempre dimostrato affidabile: con Allegri, con Sarri e oggi con Pirlo.

Ieri sera qualcuno ha anche amaramente ironizzato sulla sua prestazione, parlando di guarigione “miracolosa”.

In realtà Juan, da asintomatico e pertanto in ottima salute, si è regolarmente allenato, tutti i 15 giorni di positività.

In questo modo si è presentato pronto – altroché – alla convocazione.

Stupendoci ancora una volta tutti.

E a quanto pare non ha intenzione di smettere!