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Italia – Romania si è giocata. In un clima per niente di festa, e non certo tranquillissimo ma la gara a Bologna si è disputata. Il risultato finale non è stato quello che Conte si auspicava chiudendo il 2015 con un pareggio.
I giocatori di entrambe le formazioni sono scesi con la fascia nera al braccio in segno di lutto e le emozioni non sono tardate ad arrivare quando le note della Marsigliese hanno echeggiato in tutto lo stadio.
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 Sarà per la pressione, sarà per il clima poco felice e sereno, la formazione di Conte pare affaticata al suo ingresso in campo. Fatica fisica e mentale nella prima parte di gara: distratti e impreparati sul gol di Stancu all’ minuto. Gol realizzato grazie alla complice incertezza di Darmian e Barzagli.
La reazione non è delle migliori tranne qualche sprazzo di El ShaarawyFlorenzi e un propositivo Eder che richiedeva un rigore a fine primo tempo.
Alla ripresa l’Italia cambia registro, specialmente sul fattore motivazionale e, a mò di ricompensa Eder viene affondato di nuovo e stavolta si procura il fischio a favore. A battere dagli undici metri Marchisio che supera Tatarusanu segnando il gol del pareggio.
La Romania si lascia battere psicologicamente dal gol e lascia agli azzurri l’occasione di sfruttar le fasce avvantaggiandoli in profondità. Da qui nasce l’occasione del raddoppio che arriva al 66’ su un colpo di testa di Gabbiadini, appena entrato al posto di Eder, su un assist perfetto partito dai piedi di Marchisio. La festa di Gabbiadini però dura poco e all’85′ per un infortunio alla caviglia è costretto a lasciare con un uomo in meno i compagni che, in inferiorità numerica si lasciano abbindolare e da un errore di Sirigu nasce il gol di Andone che segna il gol del 2-2. Finisce così il match in un pareggio che non piace a nessuno ma c’è tempo per migliorare.

Egle Patané