Nel Mondiale in Brasile era stato un grande assente. Il suo rifiuto era stato avvolto da mistero ma, in generale, attirò su di sè antipatie e polemiche.

A distanza di quattro anni, un Mondiale dopo, ha segnato il rigore che ha sbloccato la partita contro la Corea del Sud e che apre al Messico la strada per gli ottavi.

Un gol pesante messo a segno da quell’ormai 29enne che nel 2005 trascinò, realizzando 5 reti, la Tricolor alla vittoria dei Mondiali Under-17. Una vetrina per l’allora 16enne che fu poi acquistato da Wenger.

Le difficoltà burocratiche, però, spingono l’Arsenal a spedire il giovane messicano in Spagna, prima al Celta Vigo (dove, però, praticamente non scende in campo) poi al Salamanca in Seconda Divisione con la quale nel 2006-07 esordisce tra i professionisti. Sarà poi la volta dell’Osasuna con la quale fa il suo esordio in Liga.

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Il campionato spagnolo risulterà il suo habitat ideale.
Torna in Inghilterra ma la stella messicana non brilla nè all’Arsenal nè al West Bromwich quindi fa ritorno in Liga, alla Real Sociedad dove resterà per sei anni e mezzo entrando nel cuore dei tifosi e dimostrando il suo valore in coppia con un certo Griezmann. Tra i due si crea un’alchimia perfetta che oltrepassa il campo e tutt’ora tra i due c’è un legame molto forte.

La scorsa stagione il gringo parte alla volta dell’America, quella stessa America che vive giorni di conflitto proprio con il suo Messico.

 

Caterina Autiero