Juve-Milan è anche Marotta contro Galliani: due dirigenti che hanno fatto le fortune dei rispettivi club ma che in questa stagione vengono messi sotto esame.
Juve-Milan rispettivamente settimo e sesto posto, 38 punti complessivi, entrambe altalenanti e in cerca di se stesse dopo la “rifondazione”, nonostante gli investimenti, 220 milioni insieme.
Sembra un paradosso ma sono proprio la Juventus e il Milan le società che nell’ultima sessione di mercato hanno speso di più ma il rendimento in campo delle due squadre è inferiore alle aspettative e soprattutto alle uscite economiche.
JUVE-MILAN: INGAGGI SUPER
La Juventus è la società di Serie A con il monte ingaggi più alto al lordo: 124 milioni di euro. Dietro la Juventus e la Roma seconda, c’è il Milan con una spesa di 101 milioni (erano 94 nella scorsa stagione).
Inoltre, se osserviamo il monte salari dei rispettivi club e i relativi risultati sul campo emerge anche che Juve e Milan sono quelle che pagano di più in termini di salari corrisposti ai giocatori relativamente ai punti ottenuti in campionato. Calcolando la media punti fatti e ingaggi corrisposti la Juventus ha pagato 2,18 milioni di euro ogni punto fatto mentre per il Milan ha speso 1,56 milioni di euro per ogni singolo punto.
Milan-Juventus trofeo Berlusconi
BEPPE MAROTTA, “IL RE DEI PARAMETRO ZERO”
Arrivato alla Juve nel maggio 2010, è considerato uno specialista dei parametri zero: Pirlo (che se per il bianconero è stata delizia per Galliani è la croce), Pogba, Llorente, Khedira e, non di poco conto, appena 300 mila euro spesi per Barzagli. Ha il merito di aver portato a Torino Tevez, di aver messo a segno il colpo Vidal, di aver puntato sul giovane Morata.
Nessuno è perfetto però e qualche errore gli viene imputato. Inevitabile, quando le cose non vanno, che escano fuori detrattori. Ed ecco che si risale al suo primo anno in bianconero e gli si condannano i vari Motta, AquilaniKrasicMartinez, senza dimenticare alcune meteore transitate per Torino come EliaBendtner, Anelka, ma le vittorie hanno fatto soprassedere.
Infatti è proprio quest’anno in cui i bianconeri non sembrano più in grado di vincere che emergono e si additano gli errori. Partiti Pirlo e Tevez (ma “nell’affare” sono stati opzionati quattro promettenti argentini del Boca, su tutti Vadala) e ceduto Vidal i bianconeri hanno attuato una campagna acquisti di rinnovamento puntando soprattutto sui giovani. Grazie anche agli introiti della Champions Marotta ha potuto gestire un cospicuo tesoretto. Via, quindi, agli acquisti: Alex Sandro, Dybala, Mandzukic, Cuadrado, Lemina ed Hernanes oltre ai riscatti di Rugani, Zaza e Pereyra.
La spesa totale per la “nuova” Juve è stata di 130 milioni ai quali vanno aggiunti altri eventuali 30 milioni per pagare i bonus o per esercitare i diritti di acquisto. Il settimo posto, anche alla luce di quanto investito, fa, quindi, scalpore.
Era necessario spendere tanto per acquistare tre “riserve” (Mandzukic dall’Atletico Madrid, Hernanes dall’Inter – pur di accontentare il tecnico che chiedeva un trequartista- e Cuadrado dal Chelsea)? Era giusto spendere 40 milioni per un giovane che si è messo in luce in quel di Palermo (quasi 3 milioni per ognuno dei 13 gol fatti in rosanero)? E ancora, come  mai è stato lasciar andare via Llorente con la risoluzione del contratto? Questi e tanti altri interrogativi emergono e in casa Juve c’è il timore che siano stati sperperati tanti soldi.
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ADRIANO GALLIANI IL “CONDOR” CHE NON SA PIU’ VOLARE:
Da sempre definito “Condor” l’ad del Milan da un po’ di tempo sembra aver perso colpi. In casa rossonera i successi mancano dal lontano 2011 e fatalmente molte colpe vengono ricondotte a lui. Se Marotta è “sfuggito” alle critiche grazie a un quadriennio vincente, Galliani è stato ed è indicato come il primo colpevole di un Diavolo che vive un quadriennio negativo. Certo ha avuto l’attenuante nella carenza di risorse economiche a sua disposizione ma non quest’anno.
Il Milan ha speso oltre 90 milioni. Non accadeva da tempo. Sono arrivati Bacca, Luiz Adriano, Romagnoli, Bertolacci, Kucka e Balotelli (in prestito dal Liverpool). Tanti soldi pochi “nomi”, o meglio nomi altisonanti sono stati fatti ma non sono stati comprati. Sfumato Jackson Martinez, i cugini nerazzurri hanno soffiato Kongdobia mentre i milanisti sognavano Ibra per poi ritrovarsi Balo. E ancora, Witsel che avrebbe dato spessore e ordine non si è mai visto.
Insomma anche in casa rossonera si giudicano spesi male i soldi a disposizione. Anche per il Milan vale l’interrogativo relativo all’acquisto di giovani pagati un po’ troppo: Andrea Bertolacci e Alessio Romagnoli, prelevati entrambi dalla Roma rispettivamente per 20 e 25 milioni di euro (esclusi bonus). Cifre che pesano non solo alle casse del club ma anche agli stessi giocatori il cui rendimento è molto al di sotto delle aspettative.
Ha speso male i suoi soldi o ha mancato l’ultimo sforzo per aggiungere il catalizzatore che avrebbe sistemato tutto? Dubbi leciti in quanto le cose rispetto al recente passato, quando Galliani faceva il marcato con poche risorse, non sembrano cambiate.
Juve-Milan si giocheranno molto più dei 3 punti: non riuscire a terminare il campionato con un piazzamento europeo sarebbe grave per entrambe. Marotta e Galliani traballano forse più dei loro allenatori.
Caterina Autiero