E’ stata un’estate bollente per i rossoneri passati dal baratro alla resurrezione in pochi giorni. Nei mesi estivi si sono verificate rivoluzioni e grandi ritorni: si è segnato un nuovo inizio.

Luglio rossoNERO e la nascita del nuovo Milan

Una sentenza Uefa pesante come un macigno, Yonghong Li sparito, Elliot che rileva il club: il buio più nero; tutto da ricostruire, a iniziare dalla società.

Il fondo americano mette in atto una rivoluzione: Scaroni viene nominato Presidente e a cascata prima Fassone poi Mirabelli vengono congedati; Leonardo torna in qualità di responsabile dell’area tecnica.

Una serie di novità che hanno convinto il Tas ad accogliere il ricorso del club e a riammettere la squadra all’Europa.

Sistemati i vertici, si è potuto pensare al campo e a costruire una squadra competitiva: l’obiettivo è far tornare il Milan tra le big del calcio italiano ed europeo

Non c’è tempo da perdere, il Milan vuole tornare a occupare quel posto che le spetta e la gestione cinese ha già rallentato non poco la sua crescita post berlusconiana!

Colpi di mercato che danno “una dimensione importante”

Leonardo si rimbocca le maniche e punta a gettare le basi per un Milan che possa tornare a dire la sua: mette in campo la sua esperienza e conoscenza calcistica e senza remore piazza colpi.

Approfittando della volontà di Bonucci di tornare “a casa sua”, il neo Direttore intavola una trattativa con la Juve che mostra come la nuova società rossonera abbia riconquistato appeal.

Il Giorno

Leonardo voleva Caldara e Higuain e così è stato, nonostante l’intrusione del Chelsea, nonostante le titubanze bianconere: due rinforzi di primo livello per Gattuso che finalmente potrà disporre di un centravanti decisivo e letale e di un difensore di prospettiva dal profilo molto interessante.
Per completare la rosa la nuova dirigenza ha pensato di puntare su un centrocampista dotato di fisico, corsa e esperienza: a pochi giorni dalla chiusura del mercato l’appeal del Diavolo leonardiano è sbarcato a Londra e ha chiuso con il club di Abramovič per Tiemoué Bakayoko (prestito con diritto di riscatto fissato a 40 milioni. Cinque anni di contratto (1 più 4).

Ma non solo.
A Ferragosto, il Diavolo mette a segno un doppio colpo: Samu Castillejo, punta esterna che va a completare il tridente di Gattuso (considerata una valida alternativa a Suso e a Calhanoglu) e Diego Laxalt, uruguaiano, reduce da un buon Mondiale e noto in Serie A con la maglia del Grifone. L’esterno sinistro sa ricoprire tutti e tre i ruoli della corsia mancina. Oggi, per loro, previste visite mediche e firma.

Il Diavolo si libera dalle zavorre: via gli esuberi

La questione più spinosa del mercato estivo marchiato Leonardo ha riguardato gli esuberi e, anche in questo, l’ex PSG ha dimostrato grandi doti: oltre a disegnare il nuovo volto dei rossoneri ha saputo liberare il Milan di alcune pesanti zavorre.
Gustavo Gomez, diretto al Palmeiras, Luca Antonelli si è legato all’Empoli, Locatelli è sulla strada di Reggio Emilia. E’ stato fondamentale e non semplice essersi liberati del peso di Kalinic trasferitosi all’Atletico Madrid, di Bacca che torna al Sottomarino Giallo, di André Silva prestato al Siviglia.
Le ultime ore saranno decisive per cercare di salutare definitivamente Bertolacci, José Mauri e Riccardo Montolivo.

Il Milan dei milanisti

SpazioMilan

Il nuovo Milan sta rinascendo dalle vecchie glorie e sulle basi del passato.

Gattuso, che nella complicata stagione passata è riuscito a dare un’identità alla squadra e a trasmettere “milanismo”. Con gli evidenti limiti della rosa è riuscito a riprendere una stagione che stava diventando fallimentare e ha avuto il merito di aver creato un gruppo unito dedito al sacrificio.

Leonardo, che con il suo ritorno ha spaccato la piazza che non lo amava più per un suo passaggio all’Inter (2010), ha il chiaro compito di costruire un Milan grande a iniziare dall’appeal internazionale.

A 8 anni di distanza e dopo averne passati in precedenza 14 nel club rossonero, diventandone punto fermo in campo, osservatore fuori e direttore di Fondazione Milan per 6 anni abbondanti, dovrà sfruttare tutta la sua indubbia esperienza e la propria capacità gestionale e manageriale per rilanciare il club in cui è cresciuto ed è diventato grande.

Maldini rappresenta uno dei colpi rossoneri d’agosto. La notizia era nell’aria, lo stesso Leonardo aveva ammesso che avrebbe fatto di tutto per convincerlo perchè lui “rappresenta la storia: questo è un valore unico, enorme“.
L’ex capitano è tornato nella famiglia rossonera e in società con il ruolo di direttore sviluppo strategico dell’area sport.
E pensare che il suo nome era stato accostato già in passato ma la stessa bandiera rossonera aveva declinato ogni “invito”, evidentemente (e a ragione) poco convinto dei precedenti progetti.
Il suo ritorno in questo nuovo Milan può e deve essere letto come un percorso davvero credibile.

 

Caterina Autiero