In Serie A è ancora tutto aperto, dallo scudetto alla Champions alla Europa League. In particolare, si fa interessante la situazione per il settimo posto in classifica, valido per l’ultimo posto in ex Coppa Uefa

Quest’anno saranno tutti d’accordo: la Serie A è il campionato più bello d’Europa. Il motivo principale è che ancora tutto in gioco. Mentre Premier, Bundes, Liga e Ligue 1 hanno già la loro vincitrice e anche le zone Champions ed Europa League sono abbastanza definitive, in Italia è ancora tutto da scrivere.

La lotta scudetto è tra Juventus e Napoli, che da mesi ormai si rincorrono, si superano e si raggiungono. Roma, Inter e Lazio si contendono due posti in Champions League con una delle tre che dovrà necessariamente accontentarsi dell’Europa League.

Dal sesto posto in giù la situazione si fa ancora più interessante, ma prima di analizzare le pretendenti all’ultimo posto dell’ex Coppa Uefa, dobbiamo fare una premessa necessaria.  Le squadra italiane che hanno accesso all’Europa League sono tre: la vincitrice della Coppa Italia e la quinta e sesta classificata in campionato (quest’ultima partendo dal terzo turno prima di accedere ai playoff). Le finaliste della Coppa Italia 2017-2018 sono Juventus e Milan: la prima è in Champions, mentre la seconda è al momento sesta in classifica e quindi non avrebbe bisogno della Coppa Italia per andare in Europa. In questo caso, dunque, è la settima in classifica che entra in scena ed accede alla competizione europea.

La situazione si fa interessante per Atalanta, Sampdoria, Fiorentina e Torino che possono sperare ancora in un posto in Europa. Gli ultimi due mesi di campionato si prospettano molto più caldi delle temperature che ci aspettano.

Dando un attimo per scontato che il Milan, sesto con 50 punti, in Europa League ci vada in ogni caso, Atalanta (44 pt), Samp (44 pt), Fiorentina (41 pt) e Torino (36 pt) faranno tutto il possibile per agguantare il settimo posto in classifica.

Ci sono a disposizione nove partite, nove scontri diretti che vedono l’Atalanta e la Sampdoria avvantaggiate rispetto alle altre due ma che hanno ancora gare ostiche da giocare (derby col Genoa e Napoli per i blucerchiati, Inter e Lazio per i bergamaschi. Per non parlare poi degli scontri diretti tra le quattro interessate, che saranno determinanti ai fini della classifica finale.

Ogni punto ora diventa fondamentale, ogni partita una finale e ogni domenica un passo in meno verso l’obiettivo finale. Se fino a metà stagione la matematica è un elemento sopravvalutato per tutte le squadra, adesso diventa una nemica.

L’unica arma per battere la matematica è la matematica stessa: vincere e sommare punti a quelli che già si hanno. Il risultato corretto da raggiungere l’Europa League. Chi non ci arriva… è rimandato all’anno prossimo!

Paola Moro