Lo spiacevole battibecco tra Antonio Conte e Andrea Agnelli è soltanto la goccia che fa travasare un vaso stracolmo

La Juventus si aggiudica l’ennesima finale di Coppa Italia: la gioia dei bianconeri, tuttavia, passa in sordina rispetto al brutto spettacolo che danno di se stessi l’allenatore  Antonio Conte e il presidente della Juve Andrea Agnelli.

Che tra i due oramai non corra buon sangue da tempo, questo non è un mistero.

Dal 2014,  anno in cui Conte si è separato burrascosamente dalla società bianconera, la ferita, invece di rimarginarsi, è diventata sempre più profonda.

Conte
Fonte Immagine La Uefa Twitter

Eppure la collaborazione tra i due nasce come una bella favola, una scommessa da parte del giovane presidente sull’altrettanto giovane allenatore che si rivale sin da subito vincente.

Antonio Conte, giocatore e Capitano della Juventus, sembra la figura ideale per riportare in bianconeri in vetta.

Lui, che conosce bene ambiente e ambizioni, leader e trascinatore, sposa in pieno le idee del giovane rampollo Agnelli.

Agnelli
Immagine Twitter Juventus

Agnelli ricambia la repentina vittoria del titolo con una fiducia totale nei confronti del tecnico, sostenuto a spada tratta nella faccenda delle scommesse.

Eppure la strada del rapporto tra i due si fa sempre più in salita.

Mezze frasi, incomprensioni, indecisioni sul prosieguo del cammino insieme: fino alla rottura, avvenuta a ritiro iniziato, sette anni or sono.

Forse l’emergenza sarebbe potuta rientrare, se non fossero seguite altre dichiarazioni ambigue che non hanno fatto altro che inasprire gli animi tra i due.

Come quella fatta da Agnelli durante l’assemblea degli azionisti – una lode a Allegri, a dispetto di Conte – cui era seguita una amara dichiarazione social del tecnico.

Due anni fa addirittura si era vociferato di un possibile ritorno sulla panchina della Vecchia Signora: ma anche in quella occasione, si disse, Agnelli aveva posto il veto.

Lo spettacolo cui abbiamo assistito ieri ci ha fatto capire che non c’è più posto per il perdono.

Le incomprensioni tra i due – che pure dovrebbero essere legati da un passato di successi e vittorie – hanno prodotto un rancore indissolubile.

È sicuramente una sconfitta: in primis per loro due, poi per i tifosi bianconeri che, travolti dal livore, finiscono con lo schierarsi con il Presidente.

Che invece – diciamocela tutta – non esce meglio del mister da tutta questa storia. 

Le storie  nel calcio sono proprio uguali a quelle della vita: non sempre riusciamo a preservarle. 

Del resto, dicono che l’odio sia appunto il contrario dell’amore…