Sono una che sta volentieri sul “carro” di Wojciech Szczesny.

Ho cominciato a salirci nel 2017,  quando a fine anno è stato chiamato in causa a sostituire Buffon per circa un mese, offrendo prestazioni sicure e affidabili e  non lesinando parate spettacolari:

 

Ho fatto fatica, lo confesso, a accettare in porta questo ragazzone polacco, venuto dal freddo, abituata all’idea di avere tra i pali un portiere di nazionalità italiana.

Sapevo di lui che possedeva una discreta esperienza, maturata tra Arsenal e Roma, ma niente di più.

Gradualmente, Tek mi ha conquistata. Ho capito che in lui non dovevo ricercare la scenografia e l’effetto cui mi aveva abituata Super Gigi, bensì solidità, sicurezza tra i pali e capacità di sintonizzarsi con i compagni di reparto.

Perché Szczesny è così: è un numero uno poco appariscente.

Lo impari a conoscere e apprezzare nel tempo, e – lo confesso – ancora mi dà qualche brivido nelle uscite ma è sicuro e efficace nella gestione della porta. Ha una forte personalità che lo ha trovato pronto a reggere l’eredità di Buffon e gli ha permesso di reagire alla crisi di questo inizio di stagione.

Ammetto di essere stata tra i tanti tantissimi che si sono preoccupati e non poco agli esordi di questo campionato.

Wojciech Szcsesny, mai come nei primi due mesi stagionali, mi è sembrato un giocatore profondamente in crisi, l’ombra dell’estremo difensore che avevo conosciuto.

Qualsiasi mossa, confermarlo o sostituirlo con Perin, sembrava essere sbagliata. Soprattutto dopo che la Juventus si era lasciata “scappare” la ghiottissima occasione di mettere le mani su Donnarumma.

Eppure, con grande determinazione, ha saputo tirarsi su le maniche e riprendersi sia la sua serenità sia la stima della squadra e dei tifosi. Ormai non si contano gli interventi che hanno blindato la porta della Juve in questa stagione.

Il rigore parato ieri alla Sampdoria ribadisce quanto sia migliorato il suo senso della posizione sui penalty. Ben tre i calci di rigore di fila parati per lui:

 

Una rinnovata sicurezza, passata attraverso una matura ammissione di colpa  davanti ai microfoni che me lo ha fatto apprezzare ancora di più.

Oggi quel momento no appare, fortunatamente, assai lontano.

Szczesny è di nuovo padrone della retroguardia bianconera. Una retroquardia apparsa in buona salute anche grazie alla “strana  coppia” formata da Matthjis de Ligt e Daniele Rugani. Quest’ultimo, superando tutte le migliori aspettative, sta dando bella mostra di sé inanellando prestazioni sempre più convincenti.

La prossima gara è uno snodo importantissimo per la Juventus, chiamata a puntare al passaggio ai quarti di UCL. Intanto che aspettiamo mercoledì, vi invito: chi sale con me sul carro di Szczesny?

Daniela Russo