In occasione del Derby di Milano, un breve ricordo di Bonucci e della sua avventura con la maglia nerazzurra

Si fa un così gran parlare di Leonardo Bonucci come ex bianconero da dimenticare che il difensore del Milan ha vestito anche l’altra maglia delle due compagini milanesi. Sì, perché Bonucci nel 2005 arriva nella Primavera dell’Inter e nella stagione successiva porta a casa anche un campionato: roba non da poco.

Sergio Innocenti, l’osservatore che lo seguiva, lo segnalò a Begomi quando l’Inter prese il cugino di Leo come portiere: entrambi giocavano nella Viterbese. Brergomi accettò e l’Inter firmò un prestito con riscatto a 40.000 euro. Nella stagione successiva, quella del titolo, con Bonucci c’erano compagni come Balotelli, Biabiany e Ribas. L’allenatore Vincenzo Esposito parla di quel gruppo come un gruppo “tosto”: prima della finale ai ragazzi fu proposto un rinforzo classe ’86, ma lo rifiutarono, volevano giocarsela da soli. E di Leonardo dice: “E’ stato intelligente ed esigente con se stesso”. Non era titolare infatti Leo: con pazienza e con volontà riuscì a conquistarsi un posto in squadra, dimostrando di saper sopperire alle sue mancanze con grande forza di carattere.

Anche i compagni ne sottolineano la voglia di arrivare lontano: “Non si faceva condizionare da chi lo criticava”, dice Bolzoni. E la “combriccola” con  Mario Balotelli e Giuseppe Figliomeni compagno di stanza di Bonucci: la domenica volevano andare a ballare e Mario provava sempre ad andare con loro ma non poteva, era minorenne. Una volta decisero di rischiare e Leonardo disse al “Balo”: “Mario, se ci beccano ti ammazzo”. Inutile dire come andò a finire.

Sono passati dieci anni da allora: chissà che non sia di buon auspicio questo ricordo, per Leonardo Bonucci e per il Milan.

Daniela Russo