Il Governo italiano, insieme al presidente della Lega Serie A, ha finalmente trovato l’accordo per la ripartenza del campionato italiano.

In questi mesi la domanda che più di tutti riecheggiava era:
si gioca o non si gioca?

Finalmente dopo tre lunghissimi mesi si potrà dare una risposta ufficiale.

Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, insieme al presidente della Lega Calcio e al Comitato Tecnico Scientifico, ha raggiunto un accordo per la ripartenza del campionato dal 20 giugno con il recupero dell’ultima giornata di campionato.

Quella giornata – la 25^ per esattezza – aveva visto una parziale sospensione delle gare in programma riguardanti principalmente le zone più colpite inizialmente dal coronavirus come Lombardia, Piemonte e Veneto.

Le partite che si recupereranno nel weekend del 20-21 giugno saranno suddivise in questo modo:

– sabato 20 giugno alle ore 19.30 Torino-Parma e alle 21.45 Verona-Cagliari
– domenica 21 giugno alle 19.30 Atalanta-Sassuolo e alle 21.45 Inter-Sampdoria

L’inizio del calcio italiano è stato già assaporato con le semifinali (12-13 giugno) e finale di Coppa Italia (17 giugno) che ha visto il Napoli di Gattuso alzare al cielo per la sesta volta questo trofeo.

Probabilmente ci si aspettava qualcosa di più dalla ripresa del calcio ma nelle tre partite giocate si è visto tutto fuorché lo spettacolo.

Partite scialbe e prive di particolari emozioni, lo dimostrano infatti anche i tabellini con solo due gol totali su tre partite. Ritmi blandi e calciatori che faticano a recuperare la condizione fisica.

Dal 22 giugno tutte le squadre saranno finalmente in equilibrio in termini di partite disputate e si potrà partire tutti dallo stesso punto.

Un tour de force incredibile dove praticamente verranno disputate partite ogni giorno fino al 2 agosto, ultima giornata di campionato.

Non dimentichiamoci anche che cinque delle nostre squadre italiane sono ancora impegnate nelle coppe europee: Juventus, Napoli e Atalanta per la Champions League mentre Inter e Roma per l’Europa League.

La Uefa a tal proposito ha deciso di creare una sorta di Final Eight per la Champions League:  partite secche  in campo neutro a Lisbona, dove si affronteranno appunto le otto finaliste del torneo.

Il torneo si terrà dal 12 fino al 23 agosto.

Per quanto riguarda le partite in sospeso a cui manca la gara di ritorno, verranno disputate la settimana precedente l’inizio di questo mini torneo che partirà dai quarti di finale.

Stessa sorte anche per l’Europa League che vedrà le sue otto finaliste giocare nei campi neutri di quattro città della Germania dal 10 al 21 agosto.

Le partite non giocate in sospeso, tra cui quelle delle due italiane in gara che non hanno nemmeno disputato il match di andata, verranno recuperate la settimana precedente in gara secca.

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Sarà una corsa contro il tempo vista la successiva imminente ripresa del campionato 2020/21 che avrà inizio inevitabilmente già il 12 settembre per far sì che si possano disputare a giugno gli Europei precedentemente rinviati a causa del Covid-19.

Non ci aspettiamo subito fuochi d’artificio; il calcio ricomincerà già tra mille polemiche vista la gravità di questa pandemia da cui pian piano stiamo uscendo.

Tutto però resta sempre in con il fiato sospeso; si giocherà con la paura di un nuovo picco di contagi?

Il protocollo sanitario è stato più volte modificato per far sì che i calciatori e lo staff siano tutelati. L’incognita sui casi di calciatori positivi sembra essere stata sciolta: se dovesse risultare positivo un calciatore, solo il sottoscritto effettuerà un periodo di isolamento (seguendo così il modello del campionato tedesco) e non l’intera squadra.

Inizialmente la polemica era proprio su questa possibile dinamica. Il continuo monitoraggio dei calciatori e dello staff in un mondo – come quello calcistico – costantemente controllato, fanno però ben sperare sul normale svolgimento dell’ultima parte di questo campionato.

Sarà una fase finale inedita senza pubblico al seguito per evitare ulteriori rischi di contagio dovuti agli assembramenti.

Il ministro Spadafora per questo motivo sta cercando di accordarsi con i principali colossi televisivi che detengono i diritti sportivi per dare la possibilità a tutti di vedere più partite possibili in chiaro.

A questo punto, mano al telecomando e che la Serie A abbia inizio!

Raffaella De Macina
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