Manca solo “l’ufficialità” ma la svolta sta per compiersi. Alla ripresa del campionato di Serie A, ci sarà lei Maria Sole Ferrieri Caputi a dirigere un match in massima Serie. 

Cambiamento importante, finalmente raggiunto, dall’AIA, Associazione italiana arbitri. Nell’incontro annuale per il bilancio fine stagione, il presidente Alfredo Trentalange, ha sottolineato come la presenza di Ferrieri Caputi sarà:  

Per merito e non privilegio”. 

Nata a Livorno nel novembre del 1990, Maria Sole è la prova di come, ed è bene ribadirlo in qualsiasi momento, il calcio non sia solo una prerogativa prettamente maschile. 

Una passione, quella per il calcio, ereditata dal padre, che da bambina la portava a vedere le partite del Livorno 

Dove nasce la sua passione per l’arbitraggio?
Grazie a un volantino poggiato sul suo motorino, parcheggiato fuori scuola, che promuoveva i corsi per aspiranti arbitri dell’Aia di Livorno.

Un “colpo di fulmine” che la condusse a soli 17 anni, ad arbitrare una partita della categoria Esordienti, Antignano Banditella-Sorgenti. 

Una passione che Maria Sole Ferrieri Caputi non ha mai accantonato, neanche durante la parentesi universitaria.

Nel 2015, dopo un’iniziale gavetta tra i campi di categorie provinciali e regionali, viene inserita fra i nomi del C.A.N D, la Commissione Nazionale Arbitro.  

Il suo esordio in Serie D è il 14 novembre 2015 nel match Levico-Atletico San Paolo.

Piglio, autorevolezza e sicurezza.

Sono questi alcuni degli aggettivi che possono descrivere il metro di giudizio usato in campo.

Qualità che l’hanno promossa in Serie C, nel settembre del 2020 e poi in Serie B, arbitrando Cittadella-Spal, il 17 ottobre 2021. 

Di professione ricercatrice presso l’Università di Bergamo, dopo la laurea magistrale in sociologia, viene designata il 15 dicembre 2021, per arbitrare Cagliari-Cittadella 

Una data che rimarrà impressa nelle pagine del calcio italiano, perché per la prima volta è stata una donna a dirigere una partita ufficiale di una società di Serie A. 

Un arbitraggio che ha sorpreso e fatto ricredere anche i più scettici.

La figura dell’arbitro è da sempre una prerogativa maschile, ma la presenza di Maria Sole Ferrieri Caputi sembra essere uno spiraglio per un futuro dove non esisteranno pregiudizi di genere nel calcio. 

“Non chiamatemi arbitra, ma arbitro. Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità”. 

Queste le sue parole all’indomani della sfida valida per i sedicesimi di Coppa Italia. 

Dopo il match, il presidente dell’AIA Trentalange disse di lei: “Non posso che essere orgoglioso di Maria Sole, perché rappresenta la crescita di un forte movimento, quello femminile, che sta realizzando un sogno di civiltà, con applicazione, impegno e passione”. 

Un mondo, quello dell’arbitraggio, che sebbene in Italia sia nonostante la possibilità nata nel 1990, risulta scarno se comparato a ciò che accade nel resto del mondo. 

Un nome fra tutte, Stéphanie Frappart, prima donna arbitro a dirigere un match di Champions League, Juventus – Dinamo Kiev, nel dicembre 2020, dopo aver diretto la supercoppa europea tra Liverpool e Chelsea. 

Nei prossimi Mondiali in Qatar, ci sarà anche la Frappart, nella lista dei 36 arbitri che scenderanno in campo. Oltre a lei, ci saranno anche la ruandese Salima Mukasanga, prima donna arbitro in Coppa d’Africa e la giapponese Yoshimi Yamashita.  

Una rottura con il passato anche in una manifestazione internazionale, quale sarà il prossimo mondiale. 

L’annuncio della Ferrieri Caputi in Serie A è solo il primo di un tassello che coinciderà anche con la professionalizzazione del calcio femminile in Italia 

Ad oggi, il numero di donne iscritte all’AIA sono 1700, quasi il 6% degli iscritti. 

Alla ripresa del campionato di Serie A, non si può non pensare all’effetto che farà vedere un arbitro donna su tantissime bambine e ragazze.

Potranno vedere in Maria Sole un esempio da seguire e magari decidere di voler anche loro intraprendere un percorso come arbitro. 

Football is football”, riporta un vecchio spot del Manchester United del 2018.

Uomini e donne che piangono, gioiscono e tifano. Perché alla fine questo è ciò che conta: il calcio è calcio. 

La storia di Maria Sole Ferrieri Caputi è solo la prima di tante storie femminili che andranno ad arricchire la Serie A 

 

Rosaria Picale