Giuda! Traditore! Mercenario“. Sono queste le parole urlate quando un giocatore che si ama comincia a indossare i colori di una squadra rivale. Quando un trasferimento non viene perdonato, il “colpevole” diventa da idolo a traditore. Molti calciatori hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei tifosi feriti. Ecco la top 12 dei traditori più eclatanti del calcio moderno.

Al dodicesimo posto troviamo Jeorge Jesus, il cui passaggio dallo Sporting Lisbona al Benfica è stato visto come un crimine, almeno in Portogallo.

Undicesima posizione per Emmanuel Adebayor. Dopo essere stato acquistato dal City, l’attaccante togolese, nella gara contro la sua ex squadra, inscena uno spettacolo poco carino. Prima colpisce con i tacchetti il volto di Van Persie con un intervento killer, poi segna ed esulta in modo provocatorio, facendosi tutto il campo per festeggiare davanti ai suoi ex tifosi.

Mario Gotze si piazza al decimo posto. Il motivo? Aver annunciato il suo passaggio al Bayern prima di affrontarlo in finale di Champions.

Carlitos Tevez si guadagna il nono posto. L’Apache non si è fatto perdonare il passaggio dal Manchester United al City nell’estate del 2009. In occasione della partita tra le due formazioni avversarie, fuori dall’Old Trafford, lo United regalava ai tifosi una maglia a scelta se si ridava indietro quella dell’argentino.

All’ottava piazza troviamo Louis Enrique, da Merengue a Blaugrana. Dopo quattro anni al Real Madrid, diventa del Barcellona tutta la vita. I Blancos non hanno dimenticato.

Settimo posto per Ashley Cole. Nell’estate del 2006 l’ex esterno dei blues accettò le lusinghe di Abramovich e disse addio all’Arsenal per trasferirsi al Chelsea. Da allora lo etichettarono come “Cashley“, nomignolo dispregiativo perché si era venduto ai soldi degli eterni rivali londinesi. Un tradimento mai perdonato dai tifosi dei Gunners che, nel derby con i Blues a Stamford Bridge il 12 dicembre, lo fischiarono duramente arrivando anche a gettargli contro banconote false.

A ridosso delle zone alte troviamo Alain Giresse. Il francese sembra averla combinata grossa. Dopo 22 anni (praticamente una vita) passata tra le fila del Bordeaux, nel 1986 passa all’Olimpique Marsiglia di Tapie.

Quinto troviamo Sol Campbell, soprannominato “il Giuda del North London Derby“. Anche lui è passato dagli insulti dei tifosi del Tottenham perché dopo 14 anni di “onorata carriera” si è trasferito all’Arsenal a parametro zero.

Scivola al quarto posto – in virtù di cessioni ancora più eclatanti –  Roberto Baggio, la cui colpa è stata quella di essere passato dalla Fiorentina alla Juventus. “L’hai fatto per la grana“, urlavano i tifosi della Viola quando il “Divin Codino” accettò il trasferimento all’odiata Vecchia Signora. “Sono stato costretto ad accettare“, le sue parole per difendersi.

Louis Figo conquista la terza posizione. Il Pallone d’Oro 2000 si trasferì al Real Madrid nell’estate dello stesso anno. I tifosi del Barcellona non digerirono il tradimento e alla prima partita dopo lo scambio, al Camp Nou, molti tifosi bruciarono in pubblico la sua maglia. Ma non finisce qui. Durante Barca-Real del 2002-2003, mentre Figo si trovava vicino alla bandierina del calcio d’angolo, dagli spalti venne lanciata la testa di un maiale che finì non molto distante dal giocatore. Uno degli episodi di contestazione più duri della storia del calcio.

Un altro grande “traditore” è stato Gonzalo Higuain, che dal Napoli è passato alla Juventus. I tifosi del Napoli, conosciuti da sempre per il loro carattere sanguigno, per il profondo amore per la loro città e la loro squadra sono infuriati. Molti hanno pubblicato foto che ritraevano un wc con la maglia del Pipita nello scarico, altri gli hanno dedicato una canzone non proprio d’amore.

Ultimo a livello temporale ma non meno importante il trasferimento di Leonardo Bonucci che, dopo aver vinto 6 scudetti consecutivi con la maglia della Juventus, ha deciso di trasferirsi al Milan di Vincenzo Montella provocando durissime reazioni tra i tifosi juventini, che lo attaccano per lo scarso attaccamento alla maglia bianconera. Sui social volano insulti di ogni tipo verso lui e la sua famiglia, in particolar modo verso il figlio che ha superato una grave malattia. Comportamenti (infimi e infami) che fanno capire quanto sia grave la bassezza di alcuni individui.

Barbara Roviello Ghiringhelli