La Francia rivendica la sua laicità in ogni ambito della vita sociale e promuove numerosi divieti. Nelle mense scolastiche vanno vietati i “menù halal” per musulmani; i congedi scolastici o lavorativi vanno negati laddove il motivo dell’assenza è la partecipazione a una festa religiosa; deve essere vietato l’utilizzo delle velo da parte delle donne musulmane in piscina. Tutto, proprio tutto deve essere il più possibile neutrale.

Nessuno sconto, insomma, nemmeno per il mondo dello sport. Tra le varie proposte, infatti, l’Amf (Associazione dei Sindaci francesi) propone di impedire ai calciatori, almeno quelli che giocano in nazionale, di fare, in campo, il segno della croce “In nazionale bisogna fare attenzione al fatto che, quando si rappresenta la Francia, quando si rappresenta la République, ci può essere un codice comportamentale da adottare. Bisogna parlarne” ha dichiarato il vicepresidente dell’Associazione, Patrick Molinoz, riferendosi al gesto più comune tra tutti i calciatori del mondo, cioè quello di toccare l’erba con la mano e di farsi un segno di croce entrando in campo.

La Francia, per ribadire la laicité repubblicana, usa il pugno di ferro senza se e senza ma…un dubbio però nasce: un’atteggiamento così estremo non rischia di ledere la libertà religiosa?

Caterina Autiero

foto da calciopro.com