Dopo il mancato rinnovo del contratto di Klose e la cessione di Candreva all’Inter e senza un innesto importante, la Lazio sembrava esser destinata a dover affrontare un campionato da metà classifica senza grandi aspettative. In più a preoccupare i tifosi, durante l’estate, c’erano le indecisioni riguardanti Keita e Anderson: il primo in conflitto con la società non si è presentato al ritiro estivo di Auronzo di Cadore, mentre il secondo si trovava in Brasile per disputare le Olimpiadi con la propria Nazionale.

In questo clima di insicurezza, rassegnazione e false speranze, il club biancoleleste annuncia a sorpresa l’acquisto a titolo definitivo dell’attaccante Ciro Immobile, tornato in Italia dopo aver militato in Germania con la maglia del Borussia Dortumund e in Spagna con la maglia del Siviglia. Entrambe le avventure chiuse senza aver avuto la possibilità di esprimersi al meglio.

Un nuovo inizio per l’attaccante napoletano che ritrova anche il gol in maglia azzurra, nella nuova Nazionale di Giampiero Ventura – già suo allenatore al Toro – impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali del 2018, meritando così un posto da titolare.

E in campionato non è da meno: dopo 11 giornate è andato a segno 9 volte, un gol in meno dalla vetta dell’attuale classifica dei marcatori e un gol in meno di Beppe Signori che nella storia del club laziale è il solo ad aver segnato 10 gol nelle prime 11 partite di campionato, quello del 1992/1993.

Un contesto societario diverso rispetto a quello di quegli anni, ma ci sono altre analogie tra i due giocatori. Così come Beppe Signori aveva ereditato il ruolo di Ruben Sosa, sostituendolo in breve tempo nel cuore dei tifosi biancocelesti a suon di gol, allo stesso modo Ciro Immobile non sta facendo rimpiangere Miro Klose, tant’è che i laziali lo hanno già soprannominato Ciroslav.

Ciro che è sempre determinante e concreto in area di rigore, Ciro che dopo ogni gol corre a cercare l’abbraccio dei tifosi biancocelesti e poi dei suoi compagni di squadra, Ciro che con la sua grinta e la sua cattiveria trasmette all’intera squadra la voglia di vincere.

Ciro, che con la sua maglia numero 17, fa splendere i colori biancocelesti nella speranza che sia una stagione di rilancio sia per lui che per la Lazio. E i presupposti ci sono: la Lazio (21 punti) è al quarto posto della classifica di serie A, a un punto dalla terza e a due punti dalla seconda.

Ciro il bomber che ha trasformato le incertezze dell’estate nelle speranze dell’autunno.

#ciroisonfire

Gisella Santoro