Ieri pomeriggio si sono tenute le votazioni per eleggere il nuovo presidente della FIGC. Nessun accordo raggiunto.

Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Gabriele Gravina, presidente della Lega Italiana Calcio professionistico, e Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente vicario della Federazione Italiana Gioco Calcio dal 2017, erano i tre candidati alla presidenza della FIGC. Nessuno dei 3 è stato eletto e ora si va verso il commissariamento.

Al termine della prima e della seconda votazione erano nettamente in testa i candidati Sibilia e Gravina che nelle votazioni successive sono andati al ballottaggio non raggiungendo però il quorum che avrebbe consentito a uno dei due di diventare il nuovo presidente della FIGC. Al termine della terza operazione di voto, le preferenze di Tommasi, ormai escluso dalla corsa alla poltrona, non sono state sufficienti ad eleggere uno dei due avversari, e alla quarta operazione, la decisione della Lega Dilettanti, rappresentata da Sibilia, di votare scheda bianca ha annullato la possibilità di eleggere il presidente FIGC.

 

Adesso la palla rimbalza al CONI che giovedì deciderà probabilmente il commissariamento. Una sconfitta per il calcio italiano che non ha approfittato di queste elezioni per voltare pagina, mettendosi alle spalle questo presente buio senza mondiali.

 

Gisella Santoro