La sfida è accesa non solo ai vertici della classifica di Serie A ma anche nella sua zona più bassa.

A contendersi la lotta salvezza c’è il Benevento e noi abbiamo avuto il piacere di parlare un po’ delle streghe giallorosse con il giornalista Ivan Calabrese


Tanta grinta e tanto cuore ma la matematica è contro il Benevento. L’obiettivo salvezza è davvero irraggiungibile?

“Fino a quando la matematica non condannerà questa squadra non me la sento di emettere il de profundis. Certo, il gap con la zona salvezza è piuttosto ampio e a dieci gare dalla fine del campionato sembra difficilmente colmabile. Al di là di come finirà, il Benevento ha il dovere di giocare al massimo fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Lo deve al suo presidente e ai suoi tifosi”.

La partita contro il Cagliari ha fatto molto parlare. Il Benevento sembrava destinato a portare a casa i tre punti, poi sul finale è successo di tutto. Questa sconfitta immeritata sarà un ulteriore stimolo per la squadra o potrebbe spegnere gli animi?

“Il Benevento ha perso ben sette partite nei minuti di recupero, quindi la sconfitta con il Cagliari potrebbe rappresentare uno smacco troppo grande da digerire. Fortunatamente il gruppo è guidato da un tecnico preparato che, oltre a farsi apprezzare per le conoscenze tattiche, è anche un grande motivatore. Non è facile rialzarsi dopo l’ennesima battuta di arresto nel finale, ma sono certo che De Zerbi in queste settimane non ha lasciato nulla al caso soprattutto per quanto concerne l’aspetto mentale”.

Comunque vada, questo è un Benevento che fa sognare. Bisogna essere orgogliosi dei ragazzi giallorossi nonostante tutto o si deve pretendere di più?

“Dieci punti in ventinove giornate sono troppo pochi per poter essere soddisfatti. Il Benevento rende orgogliosi perché, nonostante l’ultimo posto in classifica, ha alle spalle una società solida che a gennaio è stata protagonista di un mercato “innovativo” per una squadra relegata all’ultimo posto in classifica, mostrando amore verso questa “creatura” e voglia di restare a tutti i costi in massima serie. Non bisogna dimenticare l’importanza del pubblico sannita che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, presentandosi in massa soprattutto in trasferta”.

 La Serie A ha davvero messo in difficoltà il Benevento. A inizio stagione ci si aspettava una piega simile degli eventi?

“Sicuramente ci si aspettava un avvio molto difficile. Bisogna considerare che due anni fa il Benevento militava in serie C e si apprestava, per la prima volta nella sua storia, a conquistare la promozione in B. Il passaggio in massima serie in pochi mesi ha condizionato un po’ l’intero ambiente, a partire dalla società fino all’ultimo tifoso, che non era affatto abituato a simili palcoscenici. Onestamente, come detto, erano intuibili delle difficoltà ma non così evidenti”.

Calciomercato: puntare sulla freschezza dei giovani o sull’esperienza di qualche giocatore più “anziano”?

“In caso di serie B sarà importante confermare i migliori calciatori che compongono l’attuale rosa e rafforzarla con elementi di categoria, magari giovani di qualità come fatto dallo stesso Benevento nella scorsa stagione. L’esperienza insegna che circondarsi di “vecchie volpi” tra i cadetti potrebbe essere controproducente. Ma sono discorsi un po’ troppo “avanti”, considerato che mancano ancora dieci partite alla fine del campionato di serie A che, come detto, non ha ancora condannato il Benevento”.

Su chi o cosa deve fare affidamento il Benevento per concludere il campionato a testa alta?

“Dovrà seguire alla lettera i dettami di De Zerbi e giocare ogni partita con orgoglio e con la voglia di vincere. Il Benevento ha tutte le carte in regola per impensierire chiunque e l’ha dimostrato soprattutto contro le grandi. Sarà importante non farsi condizionare dalla classifica e scendere in campo con la testa libera”.

Un rimprovero e una lode per il Benevento che abbiamo visto fino ad ora.

“Un grande rimprovero da fare a questo Benevento è la mancanza di concentrazione nei minuti finali dei match che sono costati molti punti nel corso del campionato. Questo è sicuramente frutto di un problema mentale, condizionato dal disastroso inizio di stagione. Purtroppo non è stato eliminato con il passare delle settimane.
Una lode va fatta per la qualità del gioco che reputo superiore a molte squadre che lottano per la salvezza. Sono certo che se l’attuale rosa avesse cominciato dall’inizio il campionato, starebbe lottando con tranquillità per la salvezza. Calciatori come Sandro, Sagna, Guilherme, Djuricic, Puggioni, Tosca e Billong hanno migliorato il tasso tecnico fornendo anche una grande dose di esperienza. De Zerbi, inoltre, le ha dato una identità. Queste caratteristiche non sono sfruttate al meglio a causa, come detto, del negativo inizio che ha condizionato tutta la stagione”.

Una regola fondamentale da seguire nella prossima gara contro la Lazio di Inzaghi?

“La Lazio è una squadra fortissima che cercherà di vincere a tutti i costi per alimentare l’ambizione della qualificazione in Champions. Il Benevento non ha nulla da perdere e dovrà scendere in campo mettendo in mostra le proprie qualità, con tanto rispetto nei confronti della truppa di Inzaghi ma senza alcun timore”.

Federica Vitali