E’ una vera e propria leggenda dell’Inter, celebrato quanto le sue innumerevoli vittorie e ricordato ancora oggi come il Campione dello storico triplete del 2010 con le vittorie in Campionato, Coppa Italia e Champions.

Dejan Stankovic, centrocampista di origini serbe che ha indossato la casacca nerazzurra dal 2004 al 2013, ha nel proprio carnet cinque scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions League ed un Mondiale per club.

Nato a Belgrado l’11 settembre del 1978, figlio di due calciatori, il neo quarantenne  a suo tempo soprannominato il Drago per le sue fiammate dalla distanza (molte reti le ha realizzare da oltre 25 metri) ha una particolarità unica nel suo genere per quanto riguarda la sua partecipazione ai Mondiali di calcio; infatti nelle tre edizioni alle quali ha preso parte, ha vestito tre casacche diverse: quella della Jugoslavia nel 1998, quella della Serbia e Montenegro nel 2006, infine quella della Serbia nel 2010.

Un vero e proprio primato, per lui la cui storia è intrecciata all’evoluzione geopolitica dei Balcani, senza dimenticare che il calciatore in tutte e tre le competizioni mondiali ha indossato la fascia di capitano.

Con la Jugoslavia esordisce diciannovenne nella Stella Rossa, squadra di Belgrado dove milita sino al 1998; nell’estate dello stesso anno, dopo essere stato segnalato da un osservatore, arriva alla Lazio debuttando in Serie A a settembre e segnando da subito un gol contro il Piacenza. Con la squadra Stankovic si aggiudica lo scudetto del 2000, la Coppa Italia e due Supercoppe italiane (1998 e 2000) oltre nel 1999 una Coppa delle Coppe e la Supercoppa europea. 

Ma la sua incoronazione avviene nel passaggio all’Inter, club nel quale colleziona 326 presenze e 42 gol.

Il suo gol più significativo, vincitore tra l’altro del premio come rete più emozionante e bella dell’ultimo ventennio nerazzurro,  rimane quello contro lo Schalke 04 nel match di Champions League nell’aprile del 2011; nonostante la disfatta dell’Inter in quella partita, Stankovic  realizza la rete capolavoro con un tiro al volo da centrocampo su respinta di Neuer. 

Dopo la carriera di calciatore, che si è conclusa nel 2013 (la sua ultima partita è stata giocata contro il Bologna il 13 marzo), il Drago ha intrapreso la carriera da allenatore.

E’ stato vice-allenatore dell’Udinese di Stramaccioni, poi team manager dell’Inter.

Nel 2017 è diventato dirigente Uefa, prima di tornare in serbia ad allenare la Stella Rossa con la quale trionferà tre volte nel campionato.

 

Silvia Sanmory